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Cultura > Sviluppo

Mazao, un intreccio culturale fra l’Italia e il Kenya

di Candela Copparoni

- Fonte: Città Nuova

Il progetto mira a favorire l’emancipazione e lo sviluppo sostenibile delle famiglie attraverso la riduzione della fame, della povertà e della disparità di genere

Raffaele dell’Italia insieme a Joseph durante uno dei viaggi in Kenya. Foto: Mazao Project

C’è un modo per fare un’esperienza di relax immersi nei meravigliosi paesaggi che offre la natura keniota e, allo stesso tempo, vivere a stretto contatto con la comunità locale. Non sono viaggi di volontariato quelli organizzati dal progetto Mazao, ma una proposta di scambio culturale che tocca dritto nel cuore sia chi parte sia chi accoglie. 

Ma cos’è Mazao? Si tratta di un’associazione non profit che dal 2019 opera in Kenya con dei progetti rivolti alle famiglie più svantaggiate al fine di ridurre la fame, la povertà e la disparità di genere. Il tutto in una logica non assistenziale, ma di sostegno orientato all’autosufficienza.

Oltre alle circa 20 persone che in Italia operano attivamente, l’associazione conta su 3 pilastri fondamentali che coordinano l’attività dal Kenya: Joseph, Mercy e Brenda. Sono loro che conoscono le necessità della comunità locale, le abitudini e gli aspetti culturali da prendere in considerazione. 

Alessandra Benetti insieme a Mercy (da sinistra), Brenda e Joseph. Foto: Mazao Project

Parlo con Alessandra Benetti, una delle responsabili di Mazao a Vicenza: «L’importante è il come viene portata avanti l’iniziativa. Mercy, che è la punta della nostra piramide, crea un rapporto personale e va ad approfondire il vissuto di ogni persona che chiede aiuto».

La giovane 29enne mi racconta che Mazao è una parte molto importante della sua vita a cui dedica tanta passione e cura. Il progetto è nato quasi spontaneamente: la sua famiglia visitava spesso il Kenya e man mano vi si sono sempre più affezionati, così come molte delle persone che hanno accompagnato alla scoperta di questo Paese e della sua gente. «La natura è spettacolare – afferma Alessandra –, ci sono i safari… ma quello che entra nel cuore è la relazione con le persone locali. Lì le risorse ci sono, ma moltissime persone vivono in condizioni disumane e di povertà estrema». 

È per questo che, dopo aver ascoltato le situazioni e i bisogni concreti degli abitanti, hanno messo in piedi 4 progetti che affrontano le difficoltà più urgenti: alimentazione, educazione, parità di genere e salute. 

Educazione
Una delle principali attività è quella dei sostegni scolastici. Come spiegano dall’organizzazione, la volontà non è quella di sostituirsi alla responsabilità dei genitori, ma di affiancarli. Per questo, si impegnano a sostenere il 50% delle rette scolastiche di chi ha difficoltà a mandare i figli a scuola. Ma l’aiuto non si ferma qui. Grazie all’attenzione personalizzata che Mercy e Brenda dedicano ad ogni giovane e al programma di tutoraggio, si riesce a parlare dei loro desideri e difficoltà, trovando la strada più adatta ad ognuno. «Approfondire ti permette di creare cose grandi – dice Alessandra –. In un posto dove per tanti l’obiettivo è arrivare a fine giornata e avere un piatto da mangiare, nessuno chiede ai ragazzi queste cose, ma i giovani hanno bisogno di sognare. Perciò noi riportiamo l’attenzione su tutto quello che è la sfera umana, privilegiando i rapporti».

Mercy, la presidente di Mazao, insieme a uno degli studenti sostenuti dall’associazione. Foto: Mazao Project

Parità di genere
L’altro grande progetto è la scuola di sartoria, dove studiano principalmente donne in situazione di vulnerabilità a causa di una povertà significativa, vittime di violenze, madre single, ecc. Attraverso questa attività imparano un mestiere che favorisce l’empowerment femminile e l’indipendenza economica. 

Foto: Mazao Project

Quella delle donne in Kenya è una realtà lacerante, un ciclo di violenza impensabile e ben articolato. È quanto si apprende dalle conversazioni intime e amichevoli con alcune di loro, e di cui Alessandra mi ha messo a conoscenza: per alcune ragazze non è fattibile andare a scuola durante i giorni del ciclo mestruale perché non possono permettersi di comprare gli assorbenti. È lì che entrano in gioco i bagiagi, uomini che di solito fanno per loro il servizio di moto-taxi. Le seducono, facendole sentire importanti, forniscono loro i prodotti necessari e riescono a manipolarle emotivamente. Spesso queste situazioni finiscono in gravidanze precoci, aggravate dall’abbandono o dai matrimoni forzati.

Per questo gli operatori sociali cercano di combattere la povertà culturale, facendo sì che le giovani siano sempre impegnate a scuola o in corsi formativi invece di rimanere a casa da sole. A Mazao è nata così un’idea: produrre nella sartoria degli assorbenti lavabili da distribuire a tutte le donne della comunità. 

Alimentazione e salute
Altrettanto importante è garantire alle famiglie un’alimentazione buona e salutare, fornendo le conoscenze e gli strumenti necessari affinché siano loro stessi a produrre il loro cibo con le piantagioni agricole. In più, la loro economia migliora con la vendita dei prodotti eccedenti.

Anche l’assistenza sanitaria è imprescindibile per aumentare la loro qualità di vita. Per questo Mazao si impegna a sostenere alcune assicurazioni, così come a raccogliere e distribuire medicinali di qualità e ad intervenire in situazioni di emergenza.

Due dei bambini accompagnati da Mazao. Foto: Mazao Project

Ma come si fa ad entrare nel loro mondo? «Bisogna avere l’apertura mentale – dicono da Mazao –, essere una tabula rasa e ascoltare in maniera vera. Coi viaggi di scambio culturale che organizziamo creiamo momenti di incontro in cui due realtà completamente diverse possono venire a contatto». Così si visitano le scuole, si va a mangiare nella casa delle famiglie e si fanno feste nei villaggi insieme a loro. L’importante è non avere la presunzione di andare a cambiare il loro mondo in due settimane di permanenza in Kenya. Perché «l’obiettivo non è andare a lasciare un segno – proseguono dall’associazione –. L’esperienza lascia un segno dentro di te».

Affinché la ruota giri però ci si affida anche tanto alla solidarietà. Affermano che «la cosa bella è che si unisce pianificazione e lavoro dei volontari alla provvidenza, generando un costante intreccio di aiuti che è ogni volta spiazzante». Così si organizzano delle campagne natalizie per la raccolta di fondi destinati ai progetti, fiere per la vendita di prodotti artigianali kenioti, e cene ed eventi con testimonianze in cui si aggiorna su quello che è stato fatto durante l’anno… e «la gente rimane colpita perché vede che dietro ai racconti c’è qualcosa di autentico: non sono fiabe, sono vissuti».

Foto: Mazao Project

Una di queste storie mi impressiona particolarmente: una ragazza italiana è venuta a conoscenza di Mazao ma, non potendo recarsi in Kenya, ha voluto offrire il suo contributo a distanza. In questo modo ha iniziato a coprire la retta scolastica di Kennedy, che in quel momento non andava a scuola. Tuttavia, grazie all’intervento di Mercy si è subito capito che il sostegno doveva essere strutturale: la sua famiglia, composta da 7 persone, aveva un unico letto su cui tutti dormivano a rotazione, tranne la sola ragazza della casa, che dormiva per terra. Così i soldi che ha deciso di donare ogni mese vanno a pagare ora la scuola, ora la spesa o gli esami medici. 

Foto: Mazao Project

Quest’anno Alessandra era da loro e hanno fatto una giornata al mare. Loro vivono a soli 40 minuti di macchina di distanza, ma alcuni dei bambini il mare non l’avevano mai visto. Forse per questo è riuscita ad immortalare una scena insolita: il più piccolo, dopo aver fatto il bagno, si è seduto su uno sdraio e, durante un’ora e mezza, non ha mai smesso di guardare il mare. 

Finisco l’intervista rivolgendo a lei questa domanda: come vedi il tuo futuro legato al progetto Mazao? «Ci penso spesso… Non ho intenzione né motivo per mollarlo già che una grande fetta della mia felicità la devo a questa esperienza, di cui mi sento grata ogni giorno. Il nostro sogno sarebbe di comprare un terreno e costruire la scuola Mazao, ma sarà la vita, come sempre, a darci i segnali».

Non so se ve lo siete chiesti finora ma… perché “Mazao”? Mazao in swahili fa riferimento al raccolto fruttifero derivato dallo sforzo collettivo.

I prossimi viaggi in programma saranno ad agosto e a febbraio. Per maggiori informazioni su come unirsi al gruppo, o per conoscere di più sul progetto Mazao: info@mazaoproject.org.

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