Maroni a capo della Lombardia

«Missione compiuta, questo è ciò che la Lega voleva. Il nostro obiettivo strategico, in coerenza con la linea politica uscita dal congresso, riassunto nello slogan "Prima il Nord"». Il progetto del segretario è stato confermato dalle urne. A Milano e nelle grandi città vince però il centrosinistra
Roberto Maroni eletto nuovo governatore della Regione Lombardia.

Il nuovo governatore della regione Lombardia è Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno e attuale segretario della Lega Nord. «Missione compiuta, questo è ciò che la Lega voleva. Il nostro obiettivo strategico, in coerenza con la linea politica uscita dal congresso, riassunto nello slogan "Prima il Nord"». Poi ha ribadito il concetto più volte espresso in questa campagna elettorale: «L'obiettivo è l'unione delle regioni del Nord, mettere il Nord prima, e metterlo in grado di essere unito e competitivo con Roma e con Bruxelles».

Finisce così la tornata elettorale lombarda, con tanto di election day. Senato, Camera e Regione. Ecco i tre voti espressi dai 7.745.359 elettori, di cui 3.742.475 maschi e 4.002.884 femmine, comprendenti anche i residenti all’estero che votano per corrispondenza, 7.370.589 per la Camera e 6.884.11 per il Senato, suddivisi su 9.233 sezioni elettorali.

Solo nel comune di Milano, gli elettori sono 993.585 e le sezioni elettorali 1.250. Alla chiusura dei seggi, domenica, aveva votato per le regionali il 57,9 per cento e per le politiche il 60,7 per cento. L'affluenza alle urne è superiore di circa sei punti rispetto alla media nazionale che alle 22 di domenica sera si attestava sul 56 per cento.

Ora, a scrutini conclusi, vediamo cosa consegnano le urne ai milanesi. Intanto l’affluenza definitiva al Senato nella regione è stata del 79,6 per cento, mentre alla Camera per i tre collegi: Lombardia 1 al 79,17, Lombardia 2 al 79,85 e Lombardia 3 al 79,51, per le regionali infine, l'affluenza è stata del 76,7 per cento. La regione si conferma feudo del centrodestra che si conquista 27 senatori, conquistando al Senato il 37,6 per cento dei voti contro il 29,7 del centrosinistra.

Lega e Pdl però perdono 20 punti. Attraversata alla grande dal fenomeno Grillo la Lombardia gli consegna il 17,4 per cento di consensi alla Camera e 21,7 al Senato. Ora sarà interessante capire dalle «Cinque stelle, mille domande e qualche risposta», come titola un libro che analizza il fenomeno dei grillini, le loro vere intenzioni. Tra i particolari significativi è il voto espresso dal Comune di Milano, rispetto a quello della Regione. Mentre nella Lombardia ha vinto il centrodestra, a Milano città a vincere, e anche in maniera marcata, è stato il centrosinistra. Effetto Pisapia, con la coalizione di centrosinistra, per quanto riguarda il Senato, avanti di quasi 6 punti rispetto alla coalizione di centrodestra: 36,28 a 30,8. Meno marcata la differenza alla Camera, con il centrosinistra al 33,6 e il centrodestra al 29. Il Pd conquista la testa della classifica come primo partito a Milano. Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo non sfonda e si attesta intorno al 15 per cento in Senato e al 17 alla Camera, mentre il premier Mario Monti raggiunge il 13,5 al Senato al 13,68 alla Camera.

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