Mare pulito, buone pratiche

Bandiera blu a 233 spiagge virtuose del Belpaese. Con qualche dubbio.
Spiaggia

Calato il sipario sul campionato di calcio appena chiuso con i suoi verdetti di promossi e retrocessi, c’è un’altra classifica che ci può interessare in vista delle vacanze oramai prossime, quella che riguarda le nostre spiagge. Sono 233 quelle promosse dalla Fee (Fondazione europea per l’educazione ambientale) col riconoscimento della bandiera blu, due in più dello scorso anno; non le stesse, anche se nella misura del 91 per cento coincidono.

 

Al primo posto, con le 17 località già premiate nel 2010, si conferma la Liguria, davanti a Marche e Toscana con 16. Segue l’Abruzzo con 14 bandiere, una in più dell’anno scorso, mentre si mantiene stabile la Campania con 12 località; l’Emilia Romagna ne ha una in più e tocca quota 9; la Puglia rimane a 8, ma con due promosse e due retrocesse. A quota 6 il Veneto e la Sicilia, a 5 la Calabria e la Sardegna, a 4 il Lazio, a 2 Friuli Venezia Giulia e Piemonte; chiudono con una bandiera blu Molise e Basilicata.

 

Qualche perplessità, come quelle espresse da parte di Legambiente, c’è stata. Non potrà sembrare strano, ad esempio, il fatto che la Sardegna abbia meno bandiere blu di altre regioni notoriamente meno da cartolina? Probabilmente la controversia ha una sua spiegazione nel metro di giudizio adottato dalla Fee, che ha come suo obiettivo quello di ampliare la diffusione delle buone pratiche per la sostenibilità ambientale. I criteri di assegnazione del riconoscimento, infatti, includono non solo la qualità delle acque, ma anche l’efficienza del sistema di depurazione su tutto il territorio del comune di appartenenza; la raccolta differenziata; l’attenzione all’accessibilità dei disabili; la dotazione di servizi di qualità e presenza di personale addetto al salvataggio; la presenza di aree pedonali, piste ciclabili e cura dell’arredo urbano.

 

Un incentivo, dunque, a fare meglio su più fronti, come sostiene Rosalba Giugni, che 26 anni fa ha fondato l’associazione Marevivo, la quale aggiunge: «Non vorrei che leggendo nella classifica il sei per cento in più di bandiere rispetto al 2010 si pensi che la situazione del mare e delle spiagge in Italia sia migliorata. Non è affatto così». Anche perché, a fronte di quest’aumento bisogna registrare la crescita del 10 per cento dei candidati. Della serie la bandiera blu non è tutto.

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