Lunga vita al baby re

I social network si scatenano sulla nascita reale assecondati anche dai tabloid e dai quotidiani britannici che cambiano nome alla testata e invitano a scegliere home page repubblicane, mentre molti lettori chiedono di tornare alle notizie
I sudditi britannici in festa per il nuovo re

Ebbene sì, è finalmente accaduto. Dopo la sfilza di post e di tweet dei giorni scorsi, che andavano da «Kate sbrigati, che ho già prenotato il volo di ritorno per mercoledì», a chi viceversa sperava di riuscire a levare le tende prima della temuta follia collettiva, finalmente l'erede al trono britannico (vabbè, ne avrà un po' da aspettare, ma intanto può godersi la bella vita) è nato.

Ovviamente la rete si è scatenata, e non solo in quanto a totonome. La maggior parte dei commenti, manco a dirlo, è di tono del tutto scherzoso: su Twitter, tal Stefano si augura che Kate esca dall'ospedale alzando il piccolo come Simba nel lungometraggio Disney Il Re Leone, mentre Enrico commenta sarcastico che «a sole 14 ore di vita, è già più ricco di me e voi che leggete messi insieme». In quanto al nome, tal CabotCove rassicura: come tutti i reali avrà una sfilza di nomi lunghissima, e quindi i vari bookmaker saranno accontentati. I tweet #royalbaby, ad ogni modo, si susseguono man mano che scriviamo: impossibile seguirli tutti, ma a quanto pare è vero che, come commentano diversi internauti, se l'interesse è questo il piccolo aiuterà non poco a far girare l'economia.

Facebook, almeno per ora, è più sobrio e quasi – si direbbe – irritato: Lara posta un «Ora che è nato, annunciateci il nome, pubblicate una foto e non ne parliamo più, ok?», e anche altri commenti sono di tono simile. Universalmente apprezzata dagli utenti della rete la trovata del tabloid inglese The Sun, che oggi titola The Son, il figlio: i commenti entusiasti sul gran colpo di genio sono numerosi, e c'è già chi scommette che l'edizione di oggi diventerà presto un pezzo da collezione.

Interessante anche l'idea del Guardian, che dà la possibilità ai lettori di scegliere tra una home page Republican, senza notizie sul reale rampollo, e Royalist, che invece apre con la nascita del bebè. Curioso, tuttavia, che proprio nella sezione royalist si concentrino i commenti di chi, a rigor di logica, avrebbe dovuto scegliere l'altra opzione: se tal Melchisedek si limita ad un «Ora che è nato, possiamo tornare ad occuparci delle vere notizie?», Conifer, dopo aver fatto i migliori auguri ai genitori e al bambino, azzarda un «Bene, ora possiamo avere una repubblica?», mentre Counjerkula definisce il tutto «bread and circuses», traducendo dal latino panem et circenses.

Il commento più azzeccato, però, forse rimane il tweet di tal Re Sola: «Ieri sono nati almento 300 mila bambini nel mondo, e per i genitori ognuno di loro è il royal baby». In tutti i sensi, lunga vita al re.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons