Lo IUS in visita a Trento

L'Istituto Universitario Sophia nella città di Chiara Lubich alla scoperta delle radici che ispirano la ricerca, il metodo e gli studi di questo laboratorio culturale. Incontri con il vescovo e il sindaco
Sophia Trento

In mezzo alle montagne rocciose del fondovalle dell’Adige, la piccola Trento del 1920 ha visto nascere quella che sarebbe divenuta una delle sue più celebri cittadine: Chiara Lubich e una comunità, da cui si sarebbe sviluppato il movimento dei focolari.

 

Più di sessant’anni dopo, durante la Settimana santa, uno dei più recenti frutti, scaturiti dal carisma di Chiara è tornato sulle orme delle sue origini: sono gli studenti dell’Istituto Universitario Sophia (IUS) di Loppiano, accompagnati dal preside Piero Coda e da alcuni professori e membri dello staff.

 

Ricevuti nel comune trentino, gli studenti provenienti da 25 nazioni hanno espresso la loro gratitudine all’amministrazione comunale per il sostegno dato alla Fondazione “Per Sophia” e hanno sentito dal sindaco Alessandro Andreatta un po’ della storia e delle caratteristiche di Trento. Con gli auguri di Andreatta «di poter essere una presenza positiva nell’ottica della speranza, dell’unità e della pace», il gruppo dello IUS ha iniziato la visita alla città.

 

Oltre a conoscere i luoghi storici della città patria di un santo e tre martiri, nota per il concilio che sancì la separazione dei cristiani, si è rivissuta la storia di Chiara Lubich e i primi tempi del Movimento dei Focolari. Si è partiti da via Prepositura, dove lei è nata, fino a Piazza dei Cappuccini, dove ha stabilito la prima residenza con le sue prime compagne. Nel giardino di quella piazza, durante la seconda guerra mondiale, loro distribuivano ogni giorno la minestra ai poveri.

 

Gli studenti dello IUS hanno avuto ancora altri due incontri importanti: con l’Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan e con i dirigenti della Cooperazione Trentina, anch’essa uno dei soci della Fondazione “Per Sophia”. Nell’Arcivescovado, mons. Bressan ha sottolineato «la grande missione che vi è affidata, una missione di comunione, di sintesi. Il fatto che venite da varie paesi del mondo è una chiamata, una vocazione».

 

Nella sede della Cooperazione Trentina, con il direttore generale Carlo Dellasega, gli studenti hanno costruito un ricco dialogo sugli ideali cooperativi e l’importanza del riscatto di una visione dell’economia che metta al centro la persona umana. «Le prime imprese erano nate per soddisfare i bisogni umani e non per massimizzare il profitto. Io credo che il filone di imprese che noi rappresentiamo, ma anche il filone di studio che voi avete scelto, i professori che in questo momento sono al vostro fianco, sono la dimostrazione che si può fare economia in maniera diversa, portando la persona davvero al centro e non usandola come strumento», ha affermato Michele Dorigatti, Responsabile dell’Ufficio Studi della Cooperazione Trentina.

 

Il viaggio infine si è concluso in due piccoli paesi delle Dolomiti, Fiera di Primiero e Tonadico,  dove hanno avuto sede i primi raduni estivi del movimento, prodromi di quelle cittadelle che nel mondo testimoniano la cultura della fraternità e dell’unità tra i popoli, dove anche lo IUS ha la sua sede.

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