Le relazioni con l’Ebraismo (Evangelii Gaudium 247-249)

Per Papa Francesco il dialogo ebraico-cristiano non è un optional, ma fa parte del centro del suo programma per la Chiesa
Ebrei e cristiani

*247-249 – Le relazioni con l’Ebraismo

Che papa Francesco abbia dimostrato da tempo una forte attenzione alle relazioni con i suoi concittadini ebrei, come dimostra fra il resto il libro scritto insieme al rabbino Abraham Skorka, è ormai risaputo. Ma non si tratta soltanto di rapporti personali, che senz’altro continuano. Nella sua esortazione apostolica, papa Francesco offre un programma per tutta la Chiesa cattolica, e in questo programma al dialogo con gli ebrei viene dato un ruolo specifico e importante. Esso è inserito, con una valenza propria, tra il dialogo ecumenico e quello interreligioso.

Rifacendosi a un’espressione cara a Giovanni Paolo II, sottolinea che l’alleanza del popolo ebraico con Dio «non è mai stata revocata» e che «Dio continua ad operare nel popolo dell’Antica Alleanza». Continua dicendo che «il dialogo e l’amicizia con i figli d’Israele sono parte della vita dei discepoli di Gesù». Dette da papa Francesco, queste non sono mere parole, ma espressione di una vita vissuta in modo esemplare da lui in prima persona.

Questo dialogo non consiste soltanto in uno scambio di idee, ma è un vero arricchimento per la Chiesa «quando raccoglie i valori dell’ebraismo». Anche se con pochi cenni, papa Francesco sottolinea l’importanza e la complementarietà dei rapporti, pur nel rigoroso rispetto delle differenze. Insomma, per Papa Francesco il dialogo ebraico-cristiano non è un optional, ma fa parte del centro del suo programma per la Chiesa.

Joseph Sievers
ordinario di storia e letteratura ebraica al Pontificio Istituto Biblico

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