Le primarie della cultura

La democrazia è sempre più on-line? I giovani del Fai propongono un'iniziativa che fa riflettere. Dal 7 al 28 gennaio 2013 sarà possibile votare 15 proposte su cultura, tutela del paesaggio e del patrimonio artistico. Le selezioni vincenti saranno presentate al prossimo Parlamento per farne un disegno di legge
Le primarie della cultura

Le primarie della cultura sono una interessante iniziativa del Fai – Fondo Ambiente Italiano – associazione senza scopo di lucro nata nel 1975 con l’obiettivo di tutelare e promuovere il patrimonio artistico, culturale e territoriale italiano. Dal 7 al 28 gennaio 2013 sarà possibile votare on- line  sul portale http://www.primariedellacultura.it  le15 proposte selezionate sui temi della cultura, della conservazione del patrimonio artistico e sulla tutela del paesaggio.

Le proposte spaziano dalla difesa dei centri storici all’educazione – con l’aumento delle ore di storia dell’arte nelle scuole -, dai diritti per i giovani alla sicurezza del territorio e possono essere votate così come sono, o si può decidere di intervenire con suggerimenti, commenti, "emendamenti". I cinque testimonial d'eccezione saranno altrettanti uomini che hanno fatto la storia della nostra cultura: Giotto, Dante, Leonardo, Verdi e Fellini. Le consultazioni sono state avviate da solo 48 ore e hanno già raggiunto quota 20 mila voti (fonte Fai). In primo posizione con il 17% dei voti degli utenti si colloca la richiesta : "Non uno di meno: quota minima dell'1% dei soldi pubblici per la cultura". Il Presidente del Fai, Ilaria Borletti Buitoni dichiara nel comunicato stampa: "La cultura da troppi anni è un'emergenza dimenticata", sintetizzando gli umori di buona parte, o meglio della parte buona del nostro paese.

L’iniziativa del Fai non è unica nel suo genere. Da anni, numerose associazioni che si occupano di tutela dei diritti, propongono una partecipazione diretta dell’utente internauta, istituendo petizioni on-line, raccolte firme, sondaggi (penso all’associazione Green Peace che ha sempre coinvolto i propri seguaci in rocambolesche avventure che proprio dalla pagina web hanno preso avvio, per concludersi poi nei Mari del Nord).  Nel caso dell’iniziativa proposta dalla Fai, si tratta di una vera e propria consultazione popolare con lo scopo di individuare quali siano i nodi cruciali d’intervento che si vogliono proporre alla prossima legislatura.

Al di là del suo significato più prossimo, l’istituzione di un portale on- line per raccogliere le idee e proposte del cittadino, ci dà lo spunto per una riflessione più approfondita sulla necessità oggi di trovare dei canali di partecipazione non ufficiali, diciamo fuori dal sistema istituzionalizzato, che sembra fare acqua da tutti i ponti. La legge Porcellum, che blocca le liste impedendo di fatto al cittadino di scegliere chi candidare, da quale voce farsi rappresentare, ha degenerato il rapporto tra rappresentante e rappresentato. Chi può farsi portavoce, allora, delle esigenze, delle richieste, dei sogni del cittadino? La grande rete, l’immensa piazza virtuale dove non ci si limita a montare il banchetto per la raccolta firme – che chissà poi dove vanno a finire – ma dove si costruisce insieme una proposta pubblica, un unico coro fatto di tante voci, diverse ma tutte importanti.

La rete è sempre più spesso la sede in cui si formano o si consolidano orientamenti politici, culturali e ideologici. Tra i media appare il veicolo più politically correct, poiché consente al lettore di gestire in maniera autonoma e del tutto indipendente la qualità e la quantità di informazioni.

Ma in questo caso, l’utente è chiamato a prendere parte a un’iniziativa comune che si spera possa avere un esito non solo virtuale. Le idee più votate, secondo una classifica che si stilerà a chiusura delle operazioni di voto, verranno presentate ai partiti e ai candidati che potranno impegnarsi a sostenere pubblicamente le iniziative scelte dai cittadini in caso di vittoria.

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