La visita del papa nel regno Unito

Il papa è partito da Roma alla volta di Edimburgo dove è atterrato accolto dal principe Filippo, consorte della Regina Elisabetta e dal cardinale O’Brien. È la prima tappa di un viaggio delicato e importante.
benedetto

A margine dell’incontro dei Vescovi ecumenici dei Focolari, presenti 35 vescovi di 17 Paesi del mondo in rappresentanza di varie Chiese cristiane, abbiamo incontrato il vescovo anglicano Robin Smith per una valutazione sul viaggio del papa nel Regno Unito.

 

Che clima troverà il papa in Inghilterra?

«Il problema principale, ovviamente, è il contesto di un Paese, il Regno Unito, molto secolarizzato per cui non si comprendono più i temi spirituali. Un sondaggio di The Tablet ha evidenziato come la maggior parte, quasi il 70 per cento, degli abitanti del Regno Unito sia indifferente a questo viaggio. E la stampa, del resto, in questi mesi ha avuto un approccio molto negativo verso  lo scandalo degli abusi sessuali commessi in seno alla Chiesa cattolica, che ha così perso di credibilità. E non è piaciuto nemmeno il modo in cui la Chiesa cattolica ha affrontato tutta la questione dal punto di vista comunicativo. Anche le tematiche interne inerenti alla Chiesa anglicana, come per es. le donne-vescovo, hanno contribuito a creare un’atmosfera molto critica. Inoltre c’è resistenza in Inghilterra verso tutto quello che è “centralizzazione”. Spesso il papa è percepito, suo malgrado, come un residuo dell’antico impero romano.

«Credo però, che l’umanità e l’umiltà di papa Benedetto risplenderà. E se la gente riuscirà a cogliere questo, al di là dello show di una visita di Stato, si vedrà la statura di un uomo santo. Ogni cristiano dovrebbe pregare affinché la realtà spirituale emerga e aiuti la gente a percepire la presenza di Dio».

 

Com’è la situazione ecumenica?

«Tra papa Benedetto e  Rowan Williams, il primate della Chiesa anglicana, c’è una vera amicizia, cordiale e calda. Si rispettano molto come studiosi e sono due tra i maggiori leader intellettuali nel mondo. Normalmente in Inghilterra i laici appartenenti alla Chiesa anglicana e cattolica hanno un grande rispetto reciproco e prendono spesso iniziative in comune. C’è però, un livello intermedio delle istituzioni di entrambe le Chiese che vivono nel conservatorismo, e si vedono l’un l’altro come rivali anziché come lavoratori per lo stesso Corpo Mistico di Cristo. Sono convinto che la complementarietà tra l’aspetto petrino, istituzionale, e mariano, la vita, porteranno la Chiesa ad essere una perché entrambi gli aspetti necessitano l’uno dell’altro».

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