La verità, non lo spettacolo

Benedetto XVI nell’udienza ai partecipanti al Congresso mondiale della stampa cattolica evidenzia i pericoli di una comunicazione che non rispetti la persona.
Benedetto XVI

 

«La ripresa di un evento, lieto o triste può essere consumata come spettacolo e non come occasione di riflessione. La ricerca delle vie per un’autentica promozione dell’uomo passa allora in secondo piano, perché l’evento viene presentato principalmente per suscitare emozioni».

Quando Benedetto XVI preparava il discorso da rivolgere ai partecipanti al Congresso mondiale sulla stampa cattolica non immaginava certo che le sue parole pronunciate ieri sarebbero state di strettissima attualità. Come non applicarle, infatti, al modo in cui quasi tutti i media italiani stanno trattando la vicenda di Sarah Scazzi? Come non pensare che la brutalità dell’esecuzione, la tragicità della scoperta sfociata nella trasmissione dell’orrore in diretta,  abbiano assunto i connotati di uno spettacolo, seppure raccapricciante?

 

«La ricerca della verità – sottolinea il papa – dev’essere perseguita dai giornalisti cattolici con mente e cuore appassionati, ma anche con la professionalità di operatori competenti e dotati di mezzi adeguati ed efficaci».

Benedetto XVI parla di giornalisti cattolici perché è a loro che si rivolge in quest’occasione, ma certo ricerca della verità, dell’autenticità dei fatti e professionalità, non sono una prerogativa dei cattolici ma di tutti i professionisti della comunicazione. All’interno della quale, evidenzia papa Ratzinger «ha un peso sempre maggiore il mondo dell’immagine con lo sviluppo di sempre nuove tecnologie; ma se da una parte tutto ciò comporta indubbi aspetti positivi, dall’altra l’immagine può anche diventare indipendente dal reale, può dare vita ad un mondo virtuale, con varie conseguenze, la prima delle quali è il rischio dell’indifferenza nei confronti del vero».

Impareremo qualcosa anche dalla triste vicenda di Sarah? Oppure l’audience continuerà ad essere il solo criterio che governa l’informazione?

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