La sapienza del sorriso

In programma fino a domenica "Torino Spiritualità": cento incontri, dibattiti e letture su quotidianità e sacro
torino spiritualità

Può una vita trascorrere senza sorriso? La risposta è implicita già nel titolo dell’ottava edizione di Torino Spiritualità, che fino a domenica solleciterà discussioni e riflessioni, confronti e dibattiti nel capoluogo piemontese. Il tema guida è “La sapienza del sorriso”. Il sorriso è indagato come straordinaria predisposizione dell’animo a sollevarsi sulla pesantezza del mondo per accedere alla profondità del pensiero, entrare in relazione con l'altro, aprire nuovi sentieri di conoscenza, ricerca e condivisione.

Un programma, quello di quest’anno, che punta sul sorriso come strumento per alleggerire la gravità e la complessità che siamo chiamati a vivere ogni giorno, simbolo di una leggerezza che non va confusa con la mancanza di valori né con la superficialità, ma che rappresenta il senso di misura contro il sarcasmo, la comicità troppo facile, la sguaiatezza della risata e il cinismo, una misura per riscoprire noi stessi e la nostra contemporaneità grazie anche allo studio dei testi confessionali.

La rassegna prevede oltre 100 incontri, distribuiti in 26 diversi luoghi della città, con 130 voci provenienti da tutto il mondo. Tre i percorsi di approfondimento, nei quali leggere il sorriso come chiave per comprendere noi stessi e il tempo in cui viviamo. 
“La leggerezza dello Spirito” è un viaggio attraverso le principali tradizioni spirituali per indagare il rapporto tra sacro e sorriso al di là della concezione in cui il sacro viene identificato con la serietà per eccellenza, perché la sacralità non è incompatibile con un cuore leggero.

“Il sorriso consapevole e il ghigno inquieto”: è un’indagine sui volti del sorriso da punto di vista antropologico, filosofico, scientifico, artistico e letterario perché c’è il sorriso di chi non perde mai la genuina capacità di meraviglia; quello di chi intuisce di aver compreso o che mai comprenderà; e c’è il sorriso di chi si apre all'altro e quello di chi si fa scherno del pensiero altrui.

“Le regole del gioco”: un percorso per aprire spazi di libertà e spalancare nuove strade di conoscenza, perché giocare, come sorridere, sospende le norme della vita vera. Evoca un mondo con regole proprie e chiama in causa scenari fuori dal reale, inaspettati e improbabili.

Moltissimi gli ospiti previsti e le iniziative in programma, tra cui il ciclo “Anche questo è fame di vento. Cinque voci per Qoèlet” con Ignazio Marino, Massimo Recalcati, Michela Marzano, Edoardo e Gustavo Zagrebelsky e la lezione-spettacolo di Enzo Bianchi esploreranno la modernità del libro dell’Antico Testamento. Arriveranno a Torino anche George Steiner, uno dei più grandi pensatori viventi, ed Henry Quinson, nome sconosciuto ai più, ma che porta la sua testimonianza di vita: da manager di successo a monaco di strada, Quinson vive oggi a Marsiglia dove si occupa di immigrazione clandestina.


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