La Rosa Bianca – Festival Religion Today

AMonaco, nel 1943, mentre imperversa la guerra, un gruppo di giovani universitari si ribella al nazismo. Nasce così La Rosa Bianca, movimento non-violento di resistenza al regime. Sophie Scholl, sola donna del gruppo, viene sorpresa dalla polizia mente col fratello Hans distribuisce volantini antinazisti all’università. Seguono interrogatori sfibranti, un vero duello psicologico fra la ragazza coraggiosa e l’ufficiale della Gestapo Mohr. Il quale le offre una via d’uscita, ma a patto di tradire i suoi ideali. Sophie rifiuta e paga con la vita, insieme al fratello. Due Orsi d’argento a Berlino per la regia e la miglior interpretazione femminile, il film si segnala per la coraggiosa ricostruzione, ad opera del giovane regista Rothemund, di uno dei rari moti antinazisti in Germania durante l’ultima guerra. L’attrice protagonista s’immedesima totalmente in Sophie, facendo emergere i risvolti psicologici più delicati e ricchi: dallo sconforto alla fede, dal timore al coraggio di appellarsi alla propria coscienza di fronte a leggi inumane, dalla fierezza al bisogno di dialogo, dalla speranza di libertà all’accettazione virile della morte. Il film, di svolgimento teatrale, indaga i personaggi – compreso l’ufficiale Mohr o i genitori di Sophie – con acume, usa un linguaggio scabro e una fotografia simbolica (i rari squarci di luce o di sole dal carcere) e si presenta come una riflessione, grazie a dialoghi incisivi e commovente. Anche se a tratti sembra che la regia sfiori il documentario con tempi dilatati, pure l’opera ha il pregio di rendere attuale non solo il genocidio ebraico ma la resistenza di una parte della gioventù tedesca, dando un esempio di cinema civile. Regia Marc Rothemund; con Julia Jentisch, Fabian Hinrichs FESTIVAL RELIGION TODAY Oltre 3 mila spettatori coinvolti in proiezioni, seminari, momenti di preghiera e convivialità, all’8ª edizione del Festival a Trento (19-22/10), ove una giuria presieduta da Krsystof Zanussi, con Giuseppe De Carli, e i registi Ovidio Salazar e Dariush Yari, hanno visionato i film e i documentari pervenuti a livello internazionale, premiando Ushpizin di Gidi Dar(Israele), Here a Shining Light di Reza Mir Karimi (Iran) il documentario A oriente di Gesù di Andrea Canetta (Svizzera) e il corto The first Night di G.Chel (Israele). Il premio Fraternità istituito da Nomadelfia è andato a Alla luce del sole di R. Faenza e il premio Religioni per la pace al documentario Frontiera Mongolia sul dialogo interreligioso fra cattolici e buddhisti lamaisti di Carlo e Paola De Biase. Il festival, che prosegue a Nomadelfia dall’1 al 3/12, avrà nel 2006 come tema Cielo sulla terra. Il miracolo. Mdb

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