La posta del direttore

È UN GESTO TANTO SEMPLICE… L’altra mattina mi sono fermato per dare la precedenza all’auto di una mamma che portava a scuola due bambine. Lei ha ricambiato con un saluto ed un sorriso e, forse, ha fatto notare la mia cortesia alle bambine perché una di loro si è girata salutandomi festosamente. In chi guida si opera, a mio avviso, come uno sdoppiamento di personalità. Sarebbe interessante sentire parere di psicologi e/o psichiatri, ma quel piccolo, semplice gesto, ha portato in me un po’ più di considerazione per chi, forse perché in ritardo, la precedenza se la prende senza tanti riguardi o complimenti. Per il senso di pace sperimentato, quel gesto l’ho voluto ripetere altre volte, e sempre con lo stesso risultato… o quasi. Un mio amico, a cui avevo narrato l’episodio, mi ha fermato apposta per dirmi: Sai che quel tuo gesto funziona? è capitato anche a me…. F. Giarratana – Frascati IL RUOLO VITALE DI MALTA Appena entrata nell’Unione europea, la piccola isola di Malta ha dato un segnale forte della propria vitalità sostenendo senza mezzi termini l’identità cristiana dell’Europa, come la più evidente fra le motivazioni storiche che danno un senso alla sua adesione. Una bella lezione per certi paesi tronfi del loro grande passato, come la Francia e la Spagna che si fregiano di titoli attestanti la loro primogenitura quali difensori della fede, mentre oggi rinnegano un capitolo così importante della loro storia. Pietro G. – Bologna Anche Giovanni Paolo II, ricevendo proprio in questi giorni il presidente di Malta Eddie Fenech-Adami, ha espresso il proprio apprezzamento per il sostegno offerto all’inclusione di un riferimento all’eredità cristiana dell’Europa nel Preambolo della Costituzione. Dal tempo di san Paolo – ha sottolineato il papa – Malta è nota per la sua ferma adesione alla fede e ha aggiunto di voler pregare perché il popolo maltese, noto per la sua dedizione alla chiesa e, in particolare, per il suo grande rispetto per la vita familiare, porterà gli altri a un profondo apprezzamento del messaggio liberatorio del Vangelo. Non poteva esserci augurio più bello per il popolo di Malta, al quale ci associamo di buon grado sottolineando la coincidenza che vede proprio su questo numero, a pag. 24, uno speciale servizio dedicato all’ingresso dell’isola nell’Unione europea. L’IRAQ E IL TERRORISMO Ho molto apprezzato lo speciale intitolato: Iraq alla svolta, pubblicato sul n. 11 del 10 giugno 2004. Finalmente, ho pensato, una iniziativa editoriale nella quale ci si è confrontati con alcuni esponenti del pensiero neoconservatore statunitense: una iniziativa nella quale, pur mantenendo le reciproche posizioni, si è cercato di capire le posizioni altrui, senza l’ennesima demonizzazione degli americani, ma evidenziandone le motivazioni, i limiti e le prospettive di superamento. Un’unica osservazione, relativamente alla p. 12 di quel numero: ad un certo punto si dice: L’intervento Usa ha creato la possibilità che l’Iraq diventi una enorme base terrorista: cosa che prima, sotto il controllo di Saddam, non era? Probabilmente (e sottolineo il probabilmente), è più corretto dire che noi (semplici cittadini) non abbiamo informazioni sulla presenza di basi terroristiche al tempo di Saddam (anche se l’arresto di Abbas, quello dell’Achille Lauro, per intenderci, nei primi giorni successivi alla caduta dello stesso Saddam qualche dubbio lo fa nascere), ma sicuramente ciò che hanno subìto le popolazioni curde e sciite durante gli anni del regime rientra nella categoria del terrore di stato. Nicola Miolo Certamente il regime di Saddam Hussein usava il terrore come metodo repressivo, ma agiva in proprio, avendo respinto l’alleanza con Bin Laden. L’assenza di legami tra Saddam e Al Qaeda è stata recentemente ribadita dalla Commissione del congresso statunitense che indaga sugli attentati del 2001. Essa ha smentito quanto il presidente americano aveva finora dichiarato. Il terrorismo legato al fondamentalismo islamico dunque è arrivato in Iraq in seguito alla guerra, non prima. ASCUOLA ADOTTIAMO UN COMUNE Io e i miei colleghi insegnanti della scuola elementare G.Turci di Torriana (RN) abbiamo letto l’articolo sul n. 8 Piccoli comuni, grande Italia e siamo interessati all’iniziativa La scuola adotta un comune in quanto anche Torriana è un piccolo comune della provincia di Rimini. Noi da quattro anni portiamo avanti con gli alunni delle nostre cinque classi un progetto intitolato La sagra della memoria, che è una riscoperta delle antiche radici. Nei laboratori settimanali tenuti dalla Confederazione nazionale artigiani di Rimini e dai nonni vengono riproposti i mestieri quasi dimenticati e si cerca di far conoscere tutte le tradizioni e i valori della gente di Romagna. Il progetto si è concluso anche quest’anno con una sagra lungo le vie del paese e gli alunni hanno lavorato con gli artigiani. Inoltre nella sagra ci sono mostre di lavori e oggetti antichi, canti e danze popolari romagnole, degustazioni di antichi sapori. Vi sarei grata se poteste inviarmi maggiori informazioni sull’iniziativa Adotta un comune o indicarmi qualche contatto per valorizzare al meglio la nostra esperienza. Monica Castellani – Rimini Siamo felici dell’interesse suscitato. Pensando che possa essere condiviso anche da altri, segnaliamo che si può telefonare direttamente a: PiccolaGrandeItalia (06.8626.8388) o, scrivere a info@piccolagrandeitalia.it TATUAGGI E PIERCING SCELTA LIBERTINA? Mi dà veramente fastidio vedere in tv e per le strade tanti giovani, soprattutto donne, che hanno sposato la moda del tatuaggio e del piercing. Leggo con vergogna e amarezza che la sciocca filosofia di questa maledetta tendenza è in vertiginoso aumento. Ragazzi e ragazze che si bucano la lingua, le orecchie, l’ombelico, i1 capezzolo e chi più ne ha più ne metta. Pertanto, vorrei lanciare, candidamente, un messaggio: non barattate il corpo con una stupida emozione. Il vostro è solo autolesionismo. Offendere il proprio corpo significa offendere quei valori morali etici, sociali e spirituali che ci sono stati inculcati dai nostri genitori. La nostra società, per crescere sana, ha bisogno di percorrere altre strade. F. P. – Napoli La sua lettera mi ha fatto ricordare un episodio dimenticato della mia infanzia. Avevo circa otto anni, c’era la guerra e, per motivi certamente seri, nessuno era venuto a prendermi a scuola. L’insegnante, sapendo che sarei rimasto solo tutto quel pomeriggio, mi invitò a passare quelle ore dipingendo. Disponevo di acquerelli, ma non di un foglio di carta – anche le pagine dei quaderni erano contate -, per cui pensai di dipingere la mia stessa faccia. Lo feci con diligenza e, penso con qualche successo, davanti allo specchio. Ero così fiero del risultato che volli mostrarmi all’insegnante così dipinto. Lui non apprezzò affatto il mio capolavoro e mi punì, facendomi restare per una intera settimana in castigo nel fatidico cantuccio dell’aula, durante le ricreazioni. Altri tempi… Non lo feci più. Oggi, ricordando, penso a quell’impulso come a qualcosa di ancestrale che era emerso in me e che assimilerei a ciò che induce i giovani a tatuarsi la pelle. C’è qualcosa di primitivo in tutto ciò che talora può raggiungere risultati estetici anche apprezzabili. Si pensi ai volti dipinti con i colori nazionali alle recenti partite per gli europei. Assai spesso si assiste, invece, ad eccessi il cui effetto è deprimente. Uno psicologo può dare spiegazioni esaurienti del fenomeno. Io mi limiterei a distinguere gli eccessi che ben conosciamo da quel po’ di civetteria che rende piacevoli gli orecchini al loro posto, mentre lascia perplessi un anello al naso. In ogni caso sono fuochi di paglia dei quali non mi preoccuperei più di tanto. Premio giornalistico Il Pontificio Comitato di Scienze Storiche, in occasione del suo 50° di fondazione bandisce un Premio giornalistico per articoli a stampa, al fine di favorire la promozione dell’insegnamento e dello studio delle lingue classiche come approccio alle radici classiche e cristiane dell’Europa. I concorrenti che desiderino richiedere informazioni possono indirizzarsi esclusivamente via fax o posta elettronica a: Concorso Giornalistico – Segreteria del Pontificio Comitato di Scienze Storiche – Piazza Pio XII, 3 – 00120 Città del Vaticano. Fax 06.698.73014 – vati644@scienstor.va

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