La posta del direttore

CONDANNA DELLE TORTURE Ho letto con interesse l’articolo del Servizio informazione focolari sulle torture. Credo che sia difficile non condannare fermamente questa pratica; ciò con riferimento a qualsiasi nazione ed espressione politica si voglia esprimere. Credo però che sia troppo ottimistico dire che basti andare alla radici del male, che urge un dialogo con il mondo musulmano: necessità avvertita dal mondo politico, civile e religioso…. Personalmente avverto che proprio da questi ambienti, molte volte, viene rinfocolato l’odio verso persone che hanno un altro credo, un’altra pelle, altre tradizioni. Per dare una parvenza di ragione a queste posizioni, si richiama la nostra civiltà, quasi a voler dimenticare le civiltà degli altri popoli. A volte, proprio da ambienti dove senti predicare l’amore nei confronti di chi ci avvicina, riscontri nei fatti i semi dell’odio, della discordia, dello scontro e non del confronto, dell’accoglienza, della fraternità e dell’amore. Riferendomi alle torture, credo che siano figlie delle guerre, della sopraffazione del più forte sul debole, di chi crede di portare la democrazia con l’uso delle armi, senza portare uguaglianza, senza debellare la miseria e la fame. Condivido che occorre assumere la fraternità anche come categoria politica; ma guardando anche la nostra classe politica, credo sia ancora lontano il sogno, utopistico, però unico ad essere vissuto, della condivisione dei beni, del rispetto per la cultura dell’altro popolo, della scelta dell’interdipendenza e dell’orizzonte mondiale in ogni decisione politica. Credo che il seme di questa nuova umanità abbia il suo inizio nel cuore di ciascuno di noi, dove, per esempio, una riunione di condominio non debba trasformarsi in una seduta di scontri, rancori ed altro o un posteggio per l’auto motivo di liti ed insulti. Fausto Cerrati Certamente le sue obiezioni trovano riscontro spesso in fatti concreti che testimoniano l’incongruenza fra il dire e il fare di molti cristiani.Tuttavia, se ci fermassimo a queste costatazioni, non faremmo mai un passo avanti nella direzione del dialogo che pure auspichiamo. Cominciamo dunque da noi stessi ad esigere questa coerenza, e puntiamo a far leva su ciò che di positivo ci si offre. Ne parliamo anche su questo stesso numero a pag. 22 nell’articolo di Aurora Nicosia. DUE PESI E DUE MISURE Mi chiedo: perché quando vengono assassinati del civili, come negli ultimi casi i due italiani Quattrocchi e Amato barbaramente uccisi, il primo, in terra irachena e il secondo in Arabia Saudita, dobbiamo assistere a reazioni e atteggiamenti politici ostentati, con ampi spazi e commenti giornalistici che hanno solo sapore di retorica? Quando trattasi invece di poveri missionari, trucidati nel loro compito di evangelizzazione ed altre encomiabili opere di volontariato, la stampa, in genere, ne parla solo sommariamente, senza esaltare questi operatori di pace, che hanno offerto la loro vita gratuitamente ed incondizionatamente. Costoro, secondo me, andrebbero ammirati e apprezzati per la loro eroicità. Essi hanno fatto la storia! Non riesco a digerire questa discriminazione. Se non ci fosse la stampa cattolica la notizia passerebbe quasi inosservata.A questo punto mi viene spontaneo di invocare la tanto sventolata par condicio sull’informazione . Franco Petraglia – Cervinara (Av) A mio parere, l’enfasi posta sui civili trucidati in Iraq, senza nulla togliere ai meriti di queste persone degnissime, e talora eroiche, è in parte strumentale a causa della faida politica che quella guerra ha innescato. Purtroppo sono d’accordo con lei nel condannare l’ostracismo riservato dalla grande stampa all’eroismo dei moltissimi missionari, portatori di solidarietà concreta in molte parti del mondo. NESSUN FRANKENSTEIN DA STOCCARDA Ecco il Frankenstein europeo a cui i cristiani nella Nibelungenhalle di Stoccarda si sono autoconvinti di dare un’anima: – Schiavitù salariata sempre più lunga e sfruttante tipo Arbeit macht Pension. – Perdita dell’identità etnico-storico- culturale dei popoli autoctoni (scusate se esistiamo) favorendo l’immigrazione di milioni di persone appartenenti a razze e culture diverse. – Moneta quintessenza di un raffinato strozzinaggio finanziario. – Vantaggi economici di cui il popolino ha già capito che non percepirà mai nulla. – Mandato di deportazione in un carcere europeo per un reato commesso in patria. Visto il clima culturale odierno dove il cristianesimo viene spiegato dai comunisti mentre i cristiani insegnano il comunismo, vi faccio gli auguri di buona continuazione. Luca Colli – Varese A parte la facile ironia che la sua lettera contiene, essa elenca argomenti in discussione che in modi diversi sono oggetto frequente dei nostri approfondimenti. Tuttavia non vogliamo sottrarci ad una ulteriore riflessione su di essi, continuando il dialogo con chi ce li presenta, come fa lei, anche se lo fa con un tono non propriamente costruttivo. Certo, dare un’anima è un esercizio difficile, che può sembrare arduo; ma la società malata è fatta di persone che singolarmente possono essere rianimate. Noi stessi possiamo rianimarci a vicenda. E avvenimenti come quello di Stoccarda hanno prodotto proprio questo effetto, come testimoniano centinaia di lettere ed email pervenutici. LO SPUTO DI TOTTI Non avrei voluto mai vedere, né in televisione né sui giornali, quel gesto cosi riprovevole di Totti, da noi tutti reputato un asso del calcio italiano. Quest’atto ha offeso il cuore e la mente di tantissimi italiani che credono fortemente in certi valori morali, sociali, culturali e calcistici. Spero che la nostra Federcalcio applichi sanzioni altrettante esemplari nei suoi confronti. Mi chiedo: cosa diranno mai i ragazzi dell’intero globo per vedersi cosi indegnamente rappresentati. Altro che ambasciatore dell’Unicef! Il signor Totti, secondo me, ha bisogno di una fuIl immersion nel galateo. Franco Petraglia – Cervinara (Av) La riprovazione che questo brutto episodio ha generato è stata unanime. Nessuna giustificazione, dunque, ma solo sconcerto per aver visto un campione superdotato e superpagato perdere la testa davanti a una provocazione, reiterata sì, ma purtroppo frequente nel calcio. La figuraccia, la squalifica e il danno alla nostra nazionale e all’immagine stessa del nostro paese, speriamo siano di monito ai troppi esagitati che guardano al football, e a tutte le competizioni sportive, non come ad una prova di abilità e di lealtà, ma come ad uno spettacolo di gladiatori. Ciò detto, ci auguriamo che il campione sappia farsi perdonare cambiando radicalmente comportamento. Vogliamo fargliene credito. QUELLA COPERTINA SCONVOLGENTE… Ho ricevuto Città nuova del 10 giugno. Prima di dirvi altre cose, devo parlare della foto di copertina. Nella sua eloquenza è sconvolgente. Non solo mi sono commosso, ma ho proprio pianto. Il soldato dall’espressione mite sembra arrendersi con le sue braccia aperte e voler contenere il dolore inenarrabile di quella donna. Questo è l’urlo dell’umanità. E a questo vengono obbligati i soldati che possono essere persone miti. La politica dunque è un mostro che sorge da noi e che ci divora. È una foto che non posso guardare più di un secondo.Vale tutti i discorsi contro la guerra. Grazie e complimenti a voi tutti. Beno Fignon – Milano POSIZIONE POLITICA E COERENZA CON LA FEDE In margine alle recenti elezioni europee, fra le altre novità ho notato che il Listone del cosiddetto triciclo non ha avuto il successo che ci si aspettava. Personalmente considero lo schieramento dei partiti nei due poli di destra e di sinistra come un fatto positivo. Col sistema maggioritario occorre esprimere una leadership e un programma condiviso di governo, che riesca cioè a raccogliere la maggior parte di consensi nei partiti dei due schieramenti. Ogni partito ha la sua identità e il suo carisma; ora nella storia recente dei partiti l’elettore che si riconosceva nel Partito Popolare, potrà essere confluito controvoglia nella Margherita; a maggior ragione avrà subito, obtorto collo, la scelta del Listone del cosiddetto triciclo; non sono in ballo questioni di integralismo, ma se la guerra ha proposto pareri differenziati, anche la bioetica, tanto per fare un esempio, può distinguere posizioni degne di rispetto. Si può a mio parere confluire in una coalizione di partiti per un leader e per un programma di governo, ma senza confusione di ruoli e di risposte da dare alla propria base elettorale; in altre parole, linee unitarie di intenti in diversità di appartenenze. Mario D’Astuto – Bologna Siamo d’accordo: la formazione di vaste coalizioni, o anche la eventuale fusione di più partiti in un unico soggetto politico, non possono annullare le diverse identità ideali e culturali. I politici cristiani, in particolare, dovranno sempre manifestare apertamente la loro posizione politica in coerenza con la fede, anche qualora contrastasse con la scelta ufficiale o predominante nel loro partito.

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