La posta del direttore

Alcuni attestati di stima e di augurio per i cinquant’anni di Città nuova sono arrivati in redazione quando ormai il numero della rivista precedente era stato consegnato alle stampe. Dedichiamo ancora un po’ di spazio della corrispondenza a questi messaggi. Caro direttore, 50 anni sono un traguardo significativo per ogni impresa. Lo sono ancor più per una rivista come Città nuova che, senza clamore, ha saputo crescere e abbracciare l’intero territorio nazionale. Sono da anni vostro lettore e credo che sia importante – soprattutto per chi è chiamato a ricoprire incarichi istituzionali – trovare anche il modo di restare in contatto con le proprie radici. Ricca del patrimonio d’idealità che anima il Movimento dei focolari, Città nuova è riuscita a coniugare l’informazione con la diffusione di valori fondanti. La tensione a comporre le diversità facendone una risorsa anziché un ostacolo è un’ottima palestra di dialogo in ambito politico, religioso e culturale. Funzione quanto mai indispensabile oggi in una società multietnica in cui nuove generazioni, anche attraverso il percorso formativo scolastico, sono chiamate a diventare aperte, consapevoli della propria identità e ricche di umanità per tutelare la dignità di ogni persona. Questo è l’impegno della scuola italiana, di una comunità scolastica che non vuole lasciare indietro nessuno e che, con l’apporto di tutte le componenti, forma i giovani ad essere cittadini del mondo. E allora, oltre alle mie felicitazioni per il traguardo dei primi 50 anni, desidero rivolgerle un augurio che rivolgo anche a me stesso: riuscire a trasmettere valori, passione, tensione civile e partecipazione alle nuove generazioni che sono il futuro del nostro Paese. Giuseppe Fioroni ministro dell’Istruzione Auguri a Città nuova per lo sguardo concreto, pulito, sereno sulla vita e sul mondo che ci regala oggi e che ci offrirà a lungo in futuro. Massimo Giraldi giornalista, scrittore Da molti anni Città nuova mi accompagna nella vita familiare e professionale: come un discreto compagno di viaggio che ti arricchisce lo spirito con la sua conversazione pacata ma intelligente; come una fonte di energia eolica, libera e pulita, in un mondo che subisce i diktat del petrolio e del nucleare. Una voce unica nell’orizzonte multiplo, ma così omologato, della comunicazione sociale. Un testimone di carta che diffonde ideali e speranze su fogli colorati che invadono case e cuori come tappeti volanti. Qualche volta, vorrei che Città nuova fosse più tosta, più grintosa.Ma forse le sue parole perderebbero il sorriso che le illumina e le incolonna… Auguri!. Gianni Maritati redazione cultura Tg1 e critico cinematografico M’interessa per tutti gli argomenti che tratta, non solo l’arte e il cinema, e in particolare per come viene affrontato il dialogo interreligioso e interculturale. Una rivista che dovrebbe arrivare dappertutto. Marzia Tedeschi, attrice A tutti, ovviamente anche a quanti hanno espresso in vario modo, per telefono, per lettera, o di persona gli auguri per il 50° della rivista, va il grazie più sentito di tutta la redazione. Aiu pitittu…… e mi hai dato da mangiare Vengo a sapere durante un consiglio di classe che un alunno, Francesco, non fa colazione la mattina perché non se lo può permettere. In classe è vivacissimo e dichiara che è così perché aiu pitittu… (ho fame…). Come posso tornare a casa e continuare a fare quello che faccio con quel volto davanti? Gli dico subito che la mattina può andare dal panificio di fronte la scuola e prendere la colazione e che ci avrei pensato io per pagare. Tutto questo con massima delicatezza e facendo finta di avere un fondo speciale… a disposizione. Ho parlato con il proprietario del panificio e siamo rimasti che ogni venerdì andrò a saldare il conto (oggi è stato il primo venerdì…) Francesco alla mia proposta mi guardava come se fossi stata la fata turchina… mi ha baciato, grazie… grazie… Perché vi ho scritto questo? Perché non ce la faccio più a sapere che tanti altri Francesco, moltissimi, in una città, la quinta d’Italia, possano soffrire la fame. È questa la mia Sicilia. Vorrei tanto cambiarla. Sento forte da parte mia di vivere con purezza questa situazione, pregando per la nostra gente e la nostra terra. E per questo devo fare tutta la mia parte. Patrizia Non servono commenti. Piuttosto un grazie per averci partecipato questa sua esperienza, piccola, ma esemplare. Grazie anche per questa passione per la propria terra che vorremmo contagiasse davvero tutti. L’Italia è un Paese ancora sano A volte mi sembra che in Italia qualcuno guardi con troppa ammirazione ad altri Paesi europei considerati come esempio di libertà e progresso. Io al contrario ho scelto di vivere in Italia perché nonostante tutto in questo Paese esistono ancora dei valori fondamentali. Qui si avverte non solo un forte senso della solidarietà, ma anche il valore della famiglia, dell’amicizia, il rispetto della vita sotto ogni aspetto. In Europa, negli ultimi anni, si parla troppo di diritti individuali e poco di bene comune e questo ci porterà decadenza sotto ogni aspetto. Vorrei dire a tutti gli italiani di essere orgogliosi della loro cultura e del loro stile di vita. L’Italia piace anche per questo. Capisco che quanto ho scritto è inusuale per voi, ma tanti stranieri pensano come me. Simone Hegart Il suo apprezzamento per il nostro stile di vita sarebbe incoraggiante se non corrispondesse alla costatazione, non certo consolante, che noi stiano male, ma gli altri stanno peggio. Preoccupa infatti che nel resto d’Europa la deriva verso l’egoismo individuale sia più accelerata che da noi. E non consola certo il fatto che in Italia facciamo di tutto per non restare indietro. Controcorrente è meglio L’altro giorno sono andato in un negozio ischitano per comprare alcune cassette per la mia telecamera. Ne ho prese 9. Ho chiesto il conto e il titolare del negozio mi ha detto che il totale è di 15 euro… io ho pagato e sono andato via. Per strada, ho cominciato a pensare di non aver mai pagato così poco quelle cassette come in quella occasione, specialmente ad Ischia, dove in genere i prezzi sono molto più alti rispetto a Napoli. Ho incominciato a dubitare che il titolare del negozio abbia fatto male i conti. Decido quindi di ritornare indietro ed andare a chiedere se c’è un’offerta o se si è sbagliato. Lui, molto stupito, controlla sul computer e si rende conto di aver sbagliato. Il totale da pagare non era 15,00 euro, ma 24 euro. Io saldo il mio debito come se fosse davvero una cosa normalissima nello stupore di questo commerciante che mi ringrazia moltissimo, chiedendomi informazioni per cercare forse di capire il perché di questo gesto. Io gli spiego che ognuno deve fare bene la propria parte senza truffare nessuno… tanto la provvidenza non manca mai. Posso dire di aver conquistato il cuore di questa persona. Lorenzo – Ischia Ne valeva la pena. Ogni gesto come questo, anche se piccolo, contribuisce a migliorare la convivenza sul pianeta. Convegni culturali per il 50° di Città nuova Paulilatino, in provincia di Oristano, è al cuore geografico della Sardegna. Domenica 18 giugno sono convenuti lì da tutta l’isola, già popolata di turisti, tanti abbonati e lettori per festeggiare il 50° di Città nuova con il convegno Relazioni sociali e cittadinanza: cultura ed esperienze nella luce della fraternità. Sui temi dell’educazione, della legalità, dell’economia civile, della cittadinanza attiva e della politica si sono intrecciate vicende personali e iniziative di rilevanza sociale, oggetto poi di analisi in un’avvincente tavola rotonda conclusiva, moderata da un nostro redattore, con esperti sardi dell’area socio-economica, giuridica, pedagogica, antropologica. Lo spessore delle esperienze presentate ha comunicato con efficacia che la categoria della fraternità mette radici nel tessuto sociale sardo, dando visibilità ad un popolo in cui i vecchi antagonismi sono superati portando in piena luce la sua più vera identità.

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