La fiducia e l’amore

Tempo di crisi in Vaticano. Ma con la forza del Vangelo l’orizzonte può rischiararsi. Le parole di Benedetto XVI e quelle di Maria Voce
Vaticano

Le indiscrezioni di stampa si susseguono, le interpretazioni degli eventi pure, spesso solo teoremi frutto della fantasia di qualcuno, altre volte risultato di una conoscenza approfondita del mondo vaticano.

L'opinione pubblica sembra dividersi tra coloro che condannano indistintamente e pregiudizialmente ogni atto e ogni pensiero che viene concepito nella Chiesa cattolica e coloro che, invece, minimizzano e negano ogni addebito alle personalità vaticane. La maggioranza dei fedeli, tuttavia, ci sembra seguire con attenzione e preoccupazione quanto accade Oltretevere, pregando perché quanto non corrisponde a modi di comportarsi degni del Vangelo s'allontani dai palazzi pontifici.

Si desidera fortemente – come sostengono i leader di diversi movimenti e associazioni intervistati in questi giorni – che ciò porti alla necessaria conversione dei cuori e delle menti, come più e più volte auspicato anche dallo stesso papa nei suoi numerosi interventi miranti a portare gli uomini di Chiesa a comportamenti compatibili col dettame evangelico, come nel suo ultimo discorso alla curia romana.

Le acque, tuttavia, sembrano ora calmarsi: giudici e avvocati fanno il loro lavoro, le parole che filtrano dalle mura vaticane paiono improntate più al serrare le fila che alla denuncia e pure la stampa pare abbassare i toni. Ieri, durante l’udienza del mercoledì, il papa stesso ha parlato senza peli sulla lingua, visibilmente addolorato ma comunque deciso: «Gli avvenimenti successi in questi giorni, circa la curia e i miei collaboratori, hanno recato tristezza nel mio cuore, ma non si è mai offuscata la ferma certezza che, nonostante la debolezza dell’uomo, le difficoltà e le prove, la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo e il Signore mai le farà mancare il suo aiuto per sostenerla nel suo cammino». Rinnovando la sua fiducia e il suo incoraggiamento ai suoi più stretti collaboratori «e a tutti coloro che, quotidianamente, con fedeltà, spirito di sacrificio e nel silenzio», lo aiutano nell’adempimento del suo ministero.
 
Felice coincidenza, allegato all’edizione serale del quotidiano della Santa Sede, è stato pubblicato un inserto curato da Lucetta Scaraffia e Ritanna Armeni dedicato al mondo femminile – donne chiesa mondo è il suo titolo –, quasi a significare come la presenza della donna porti anche nella Chiesa quella “marianità forte” necessaria per l’equilibrio di ogni consesso sociale.

La prima pagina è dedicata ad un’ampia intervista della stessa Lucetta Sacraffia a Maria Voce, presidente dei Focolari. L’ultima risposta, pur non essendo direttamente legata ai recenti avvenimenti vaticani, pare tracciare un orizzonte di senso. Chiede l’intervistatrice: «La Chiesa in questi ultimi anni ha dovuto superare momenti di grande difficoltà. Crede che un ruolo e una presenza diversa delle donne ne avrebbe facilitato il superamento?». Risponde Maria Voce: «Difficile dirlo. Direi di guardare all’oggi, quando una profonda crisi attraversa non solo la Chiesa, ma tutta l’umanità. Se, come ripete il papa, alla radice della crisi vi è una crisi di fede, la donna, ovunque vive, ha la specifica vocazione di essere portatrice di Dio, di quell’amore soprannaturale che è il valore più grande ed efficace per rinnovare Chiesa e società».
 

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