La festa del dio del buon auspicio

In corso in India le celebrazioni in onore di Ganesh, una delle divinità più popolari in India. Un evento che coinvolge tutto il popolo, senza distinzioni
ganesh

Il 1 settembre è stata celebrata la festa di Ganesh o Ganesha, una delle rappresentazione di Dio più popolari in India. È una festa che, grazie alle comunità del subcontinente sempre più numerose in varie parti del mondo, viene celebrata anche negli Usa, in Australia ed Inghilterra. Anche in altri Paesi europei diventa sempre più comune sia vederne l’immagine che imbattersi in gente che la festeggia.

 

Ganesh è una divinità inconfondibile per le sue fattezze: testa di elefante con una sola zanna, quattro braccia, ventre piuttosto pronunciato. Spesso lo si trova rappresentato seduto, con una gamba sollevata da terra e ripiegata sull’altra. Secondo la ricchissima mitologia indù è il figlio primogenito di Shiva e Parvati. Le celebrazioni in suo onore rappresentano oggi una vera mobilitazione popolare, che comincia mesi prima della festa con migliaia di piccoli artigiani che danno forma a statue della divinità, normalmente in argilla, plastica, terracotta o, molto frequentemente, in gesso. Sono di diverse dimensioni: da statuine piuttosto ridotte a veri e propri giganti. Le prime saranno acquistate da famiglie – anche i poveri ed i poverissimi lo fanno – e le altre, a seconda delle dimensioni e delle rifiniture, da ricchi o da organizzazioni sociali, industriali, da uffici o, semplicemente, da quartieri.

 

La festa investe tutte le infinite varietà della società indù senza particolari distinzioni: Ganesh è l’espressione divina della fortuna e del buon auspicio. L’etimologia del suo nome nasce infatti dalle parole sanscrite gana e isha (signore), con variazioni come Vighneshwara, “Signore degli ostacoli”, e Vinayaka, “colui che rimuove”. Per questa ragione se ne invoca la grazia prima di iniziare una qualunque attività, come ad esempio un viaggio, un esame, un colloquio di lavoro, un affare, una cerimonia, o un qualsiasi evento importante.

 

La celebrazione iniziata il 1 settembre proseguirà per 11 giorni, fino all’immersione finale delle statue in corsi d’acqua, laghi e nel mare. La posizione acquisita dalla statua una volta immersa sarà indicativa della buona sorte e fortuna del gruppo che lo ha fatto. Si tratta di un periodo che coinvolge anche socialmente: si visitano amici e conoscenti per portare regali, e non si deve mai mancare di offrire cibo e doni alla statua all’interno della casa o dovunque sia esposta. I più poveri provvederanno all’immersione con scadenze (sempre in giorni dispari) fra il primo e l’undicesimo. L’ultimo giorno villaggi, città ed anche metropoli si bloccano. Tutti, infatti, partecipano all’immersione delle statue dei vari gruppi. Milioni di persone scendono nelle strade per festeggiare ed accompagnare.

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