La comunione tra regole e valori d’impresa

Su  "Conquiste del lavoro"  la recensione di Benedetta Cosmi sul libro "Mission. Governace e accountability. Le aziende di Economia di comunione" di Città Nuova
Economia di comunione
Mission,governance a accountability: termini che ricorrono nel caos finanziario di questa crisi di inizio secolo. E poi quel progetto di Economia di comunione laciato 20 anni fa da Chiara Lubich. Maria Gabriella Baldarelli ne ha fatto un libro che unisce la realtà delle 700 aziende che vi aderiscono assieme ai "meccanismi" che lo regolano: mission, governance e accountability. La giornalista Benedetta Cosmi, di questo volume, ha fatto una recensione che trovate di seguito, su "Conquiste del lavoro".

 

«La novità più evidente del progetto è di natura economica e riguarda la destinazione degli utili. Bella occasione passare dalle pagine di Maria Gabriella Baldarelli mentre il caos finanziario impera. Nel suo libro Le aziende dell’economia di comunione. Mission, governance e

accountability si spiega l’economia di comunione, progetto nato in Brasile nel 1991 su iniziativa di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei focolari, è espressione di un agire economico che coniuga le regole e i valori dell’impresa con i valori della comunione. Attualmente coinvolge più di 700 imprese in tutto il mondo ed è oggetto di interesse e studio da parte di insigni economisti, sociologi, filosofi. Il presente studio ne ripercorre l’origine e gli sviluppi; gli obiettivi delle aziende che aderiscono al

progetto, quali le problematiche di governance delle stesse e quali direttrici si possono individuare per misurare, rendicontare e comunicare all’esterno e all’interno le loro risultanze aziendali.

 

«Nella parte finale si analizza la problematica delle aggregazioni aziendali, definite poli che stanno contribuendo allo sviluppo dei luoghi in cui hanno sede, diventando veri propulsori di crescita, economica, umana e culturale. Un accurato studio sull’origine, gli sviluppi, gli obbiettivi delle aziende che aderiscono al progetto per una Economia di comunione. L’Economia di comunione è espressione di

un agire economico che coniuga le regole e i valori dell’impresa con i valori della comunione. Attualmente coinvolge più di 700 imprese in tutto il  mondo. Il presente studio ne ripercorre l’origine e gli sviluppi; gli obiettivi delle aziende che aderiscono al progetto, quali le problematiche di governance delle stesse e quali direttrici si possono individuare per misurare, rendicontare e comunicare all’esterno e all’interno le loro risultanze aziendali. Nella parte finale si analizza la problematica delle aggregazioni aziendali. La collana ”Idee/economia”, diretta da Luigino Bruni, raccoglie studi di approfondimento sulla realtà economica, alla ricerca dei fondamenti antropologici come  orientamento nel mondo attuale caratterizzato dalla globalizzazione. 

 

«L’Economia di Comunione è un progetto economico non molto conosciuto, ma che negli ultimi anni si sta sviluppando notevolmente anche in Italia e che complessivamente coinvolge quasi 800 imprese in tutto il mondo. Si configura come un nuovo stile di gestione delle imprese che non mette al centro il profitto, ma che nell’economicità della gestione si preoccupa di dare un contributo al sostegno di persone in difficoltà. La novità di questa esperienza non consiste nella proposta di forme imprese esternamente o giuridicamente differenti, ma nel rinnovamento dall’interno delle forme già esistenti. Una innovazione di processo, e di motivazione, si potrebbe dire. Lo studio è strutturato in quattro parti.

 

«Nella prima parte è presentato il progetto, partendo dalle origini, vedendo come sia nata l’idea e come si è sviluppata in questi anni,

cercando di capire quali sono i valori che sono alla base di questa esperienza e i principi che regolano le realtà delle aziende che

aderiscono all’Economia di Comunione. Nella seconda parte vi è un’analisi economico-aziendale, per capire nello specifico come queste aziende vengono gestite, partendo da un’analisi degli obiettivi di medio e lungo periodo vedendo poi come vengono strutturati i sistemi di

governo e quali sono i meccanismi di rendicontazione esterna. Nel 1997 si sono stilati sette punti. Per esempio l’impresa favorisce la messa a disposizione dei propri talenti, idee e competenze a vantaggio della crescita professionale dei colleghi e per il progresso

dell’azienda. Per consentire a ciascuno di raggiungere obiettivi sia di interesse dell’azienda che personali, l’impresa fornirà opportunità di

aggiornamento e di apprendimento continuo.

 

«L’impresa è gestita in modo da promuovere l’aumento dei profitti, destinati in pari grado: per la crescita dell’impresa; per persone in difficoltà economica, iniziando da chi condivide la scelta della “cultura del dare”; per la diffusione di tale cultura. L’impresa attua tutti i mezzi opportuni per offrire beni e servizi utili e di qualità, a prezzi equi. I membri dell’impresa lavorano orgogliosi di essere utili. Il lavoro

dell’impresa è un mezzo di crescita interiore per tutti i suoi membri, quindi molta attenzione “etica”. Uno dei primi obiettivi degli imprenditori di Economia di Comunione è quello di trasformare l’azienda in una vera e propria comunità, con armonia nell’ambiente e comunicazione».

 

Maria Gabriella Baldarelli, Le aziende dell’economia di comunione. Mission, governance e accountability, Città Nuova 2011, pp. 208, euro

16,00

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