Insieme per l’Europa

100 rappresentati di movimenti e comunità cristiane di tutto il continente elaborano il programma dell’evento del 12 maggio a Bruxelles
Bandiere europee

Fervono i preparativi per il terzo appuntamento di “Insieme per l’Europa” e dal 10 fino al 12 novembre più di100 organizzatori in rappresentanza di 250 movimenti e comunità cristiane si incontrano a Sassone (Rm) per esaminare la situazione attuale in Europa e elaborare il programma dell’evento centrale del 12 maggio 2012 che avrà luogo nella sala plenaria del Parlamento europeo di Bruxelles. È il terzo grande evento, il punto culminante di un cammino quotidiano, che aveva visto le sue due tappe precedenti nel 2004 e nel 2007 a Stoccarda.

 

“Insieme per l’Europa” non è una struttura, né un organizzazione ma un insieme di relazioni tra movimenti e comunità cristiane. Sono cattolici, evangelici, anglicani, ortodossi, comunità pentecostali, chiese libere che si impegnano per ravvivare l’anima cristiana dell’Europa, collaborano per il bene comune del continente e affiancano il cammino di riconciliazione in atto. « Essi sono presenti in tutta l’Europa, – si legge nel sito ufficiale http://www.together4europe.org/ – ,vivono tra loro rapporti di comunione profonda, nella libertà, nel rispetto per la diversità. Coltivano l’apertura e il dialogo con tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’Europa e il suo ruolo di responsabilità nel mondo».

Recentemente Gérard Testard della francese “Fondacio chrétiens pour le monde” ha ricordato in un incontro in Belgio come «abbiamo bisogno gli uni degli altri e “Insieme per l’Europa” non è un movimento: è la comunione tra le anime. È un compito difficile, ma è quanto ci è chiesto per l’Europa».

 

Il Vecchio Continente è, infatti in crisi, non solo economica e culturale, c’è un vuoto enorme da affrontare, anche religioso, e da riempire. In un passato appuntamento di “Insieme per l’Europa” a Stoccarda, Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio disse: «Noi europei possiamo rinunciare al sogno dell’unità per cui Gesù ha pregato? Non possiamo. Se le nostre comunità saranno sorelle i popoli europei saranno fratelli». Il sogno di un Europa unita dall’Atlantico agli Urali passa, dunque, anche dal contributo di movimenti e comunità cristiane, mettendo in sinergia specificità e competenze differenti, lavorando insieme, in uno spirito di apertura, per superare le barriere tra persone di diverse nazioni, lingue, culture, età e ambienti sociali. Il progetto prese avvio il 31 ottobre del 1999 a Ottmaring in Germania, tra gli altri, da Chiara Lubich (Focolari), Helmut Nicklas e Gerhard Pross (Ymca), Andrea Riccardi (Sant’Egidio) eFriedrich Aschoff (carismatici della chiesa evangelica).

 

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