In viaggio nei luoghi di Gesù

La visita in Terra Santa di un gruppo di lettori di Città Nuova, provenienti da tutta Italia, che hanno aderito all’iniziativa promossa dal nostro Gruppo editoriale. Stralci dal blog che racconta la loro avventura.
Viaggio in Terra Santa

In Terra santa con I viaggi di Città nuova. Diario del cammino.

 

Il viaggio si preannuncia “gratificante” per me. Quasi tutti i partecipanti al pellegrinaggio sono di “una certa età” (anch’io sono ormai di una certa età, ma quella dei compagni di viaggio è un’età più “certa”) e quando hanno saputo che sono p. Fabio hanno tirato un sospiro di sollievo: mi conoscono attraverso Città Nuova, i libri, gli incontri al Centro Mariapoli… insomma sembra che dia sicurezza!

 

Noi, lettori di “Città Nuova”, siamo in pellegrinaggio in Terra Santa per ritrovare le nostre origini cristiane, per riscoprire le tracce di Gesù, i suoi luoghi, le strade che lo hanno visto camminare tra noi. Siamo 74, da tutta Italia, da Palermo ad Aosta, partiti con due voli distinti, da Roma e da Milano. Per tanti è la realizzazione del sogno di una vita. (…)

 

La Grotta dell’Annunciazione domina la prima nostra giornata in Terra Santa. È il luogo d’inizio della nostra storia. Siamo attratti e interrogati soprattutto dall’umanità di Gesù.
Viaggiamo con due pullman, accompagnati da due guide d’eccezione, p. Massimo frate minore e p. Fabio frate minore cappuccino, dello studio biblico francescano. Siamo coccolati dai due agenti di viaggio, Anna e Luca, mamma e figlio, e da Alessandra, una focolarina del luogo, dalle inconfondibile fattezze arabe, ma che appena apre bocca si rivela brasiliana.
Dal Tabor a Cana di Galilea… Le nostre coppie rinnovano le promesse matrimoniali. Delia e Franco celebrano il 40° di matrimonio come Sandro e Titti; oggi è anche il compleanno di lui e domani di lei. Per Maria Adele e Giorgio sono 30 anni di matrimonio. (…)

 

Protagonista di oggi il lago. Andava e veniva su questo lago, il Maestro: Tiberiade, Gergesa, Dalmanuta, Betsaida, Magdala, Tiberiade… Dopo la colazione in albergo, con ulive, yogurt, timo e i mille sapori di questa terra, partenza per Cafarnao, alla casa di Pietro, divenuta per tre anni la casa di Gesù, luogo di partenze e di ritorno dell’intensa attività missionaria di Gesù. Sul monte delle beatitudiniabbracciamo con lo sguardo il lago e le colline. Basta socchiudere gli occhi e vedere apparire le folle e accalcarsi attorno a Gesù; vediamo anche lui e lo ascoltiamo parlare parole di vita. In questo luogo pieno di luce e di pace celebriamo l’eucaristia con davanti il lago.

Dopo pranzo attraversiamo il lago sulla “barca di Pietro”, sotto il sole alto e forte, rinfrescati da un venticello leggero. Ci fermiamo in mezzo al lago e rivediamo la tempesta, Gesù che cammina sulle acque… Lo specchio d’acqua è limpido e appena increspato. Molto mosso è invece il cuore…
Infine il luogo, vicino, nel quale Gesù apparve risorto ai discepoli, il luogo nel quale Gesù domanda a Pietro se lo ama… Difficile contenere la gioia. Scendendo nell’acqua rinnoviamo le promesse battesimali e di nuovo versiamo l’acqua del Giordano sulla testi ognuno. L’acqua si fa tornare tutti bambini e ci fa giocare. (…)

Dopo cena incontriamo il focolare femminile di Haifa e alcuni membri della comunità del Movimento di Nazareth e dintorni. L’Ideale dell’unità è stato portato qui da p. Armando Bortolaso, salesiano, ora vescovo in Siria. Giovani e adulti ci comunicano le loro esperienze soprattutto nell’affrontare le difficoltà di rapporto con i vicini ebrei e musulmani, aiutati dalla Parola di vita e dall’unità di tutta la famiglia del Movimento.

 

Di grande significato l’ultima Mariapoli celebrata con membri delle altre religioni dove ci si è scoperti fratelli. Amare il nemico qui diventa possibile eroismo, ulteriore segno concreto di speranza. Anch’io sono stato chiamato a raccontare la mia esperienza al simposio ebraico-cristiano che abbiamo tenuto a Gerusalemme lo scorso anno. (…)

 

Lasciamo Nazareth e con Maria ci mettiamo in cammino “verso la montagna”, che la tradizione ha localizzato ad Aim Karim. Lungo il viaggio ci presentiamo e raccogliamo le prime impressioni di questi giorni. In ognuno la gioia incontenibile di vedere i luoghi dove Gesù ha vissuto e la gratitudine per poterlo fare insieme, introdotti con tante notizie storiche. Nessuno si sarebbe avventurato da solo in un viaggio del genere. Anche le riletture evangeliche per tanti risultano sorprendenti e arricchenti. (…)

 

A cena con un pullman andiamo a cena da una famiglia arabo-palestinese. Lui è architetto, laureato a Milano e con specializzazione a Pisa, ma ormai nei Territori palestinesi non si costruisce più. In cambio prolificano gli insediamenti israeliani. Ci preparano una cena araba e ci raccontano la situazione di difficoltà che vivono i Palestinesi dal punto di vista politico, economico, psicologico. I cristiani arabi sono passati dal 20 per cento della popolazione a poco più dell’1 per cento. Si sentono abbandonati come Gesù in croce.

Nella chiesa della Natività ho visto per la prima volta il battesimo ortodosso. Il bambino nudo è stato immerso completamente tre volte in un brande catino di bronzo: una festa! (un po’ meno per il bambino)
Alla fine della messa ho visto sfilare davanti a me tutto il nostro gruppo per il bacio di Gesù bambino: 74 modi diversi di baciarlo; chi il volto, chi le mani, chi un bacio, che due o tre, chi lo accarezza, chi se lo abbraccia…: un incanto!

 

 

 

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