In scena

Eleonora Abbagnato

Eleonora Abbagnato a Spoleto

L’étoile de l’Opéra di Parigi Eleonora Abbagnato sarà protagonista a Festival di Spoleto di un omaggio a Roland Petit, colui che l’ha scoperta e che è stato "come un padre dal punto di vista artistico – così lo ha definito -, perché sapeva come far emergere le mie potenzialità espressive, pur nel grande rigore e severità che lo contraddistinguevano". Il programma di “Soirée Roland Petit” (a cura di Daniele Cipriani Entertainment) prevede molte coreografie dal repertorio di Petit tra cui “Ma Pavlova”, “Cheek to Cheek”, “Carmen”, “L’Arlesienne”, “Le Jeune Homme et la Mort”, “Notre-Dame de Paris”. Ad accompagnarla, alcuni tra i più prestigiosi interpreti della danza internazionale: Stéphane Bullion, Claudio Coviello, Mathieu Ganio, Nicoletta Manni, Alessandro Riga, Marian Walter, Iana Salenko, Maria Yakovleva. A Spoleto, teatro romano, dal 3 al 5/7.

 

Turandot in marionetta

Con Turandot, la celebre opera di Giacomo Puccini, si apre un nuovo capitolo nel fitto repertorio operistico della Carlo Colla & Figli, che, partendo dalla scoperta dei figurini originali disegnati da Umberto Brunelleschi per la prima edizione di “Turandot”, nel 1926, ma mai realizzati perché troppo complessi e troppo costosi, tocca alle marionette farli rivivere. Per ogni nuovo vestito, una nuova marionetta scolpita, cinquescene dipinte e l’attrezzeria e gli oggetti. Questa volta non ci saranno le parti parlate a fare da raccordo nel racconto. La musica di Puccini è certamente sufficiente alla comprensione della famosa storia della crudele principessa che si nega all’amore. “Turandot”, adattamento per marionette di Eugenio Monti Collain due tempi e cinque quadri dall’omonimo dramma lirico, libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni,dall'omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi,costumi di Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco, realizzati dalla sartoria dell’Associazione Grupporiani, sculture di Franco Citterio e Paolo Sette,scene e luci di Franco Citterio,regia di Eugenio Monti Colla.Milano Piccolo teatro Grassi, fino al 19/7.

 

La Carmen diMatthew Bourne

Ritorna il coreografo inglese Matthew Bourne,affabulatore ironico e raffinato, tra i rari autori che sanno raccontare storie in movimento pescando titoli dal repertorio classico e trasformandoli in fiabe dark contemporanee. In prima italiana, per la sezione danza delRavenna Festival, presenta “The Car Man”, variante di Carmen, l’eroina di Bizet di cui resta un semplice retrogusto musicale negli arrangiamenti di Rodion Shchedrin e Terry Davies, mentre la trama naviga nelle acque del noir con evidenti omaggi, da inveterato cinefilo quale è, a Visconti e al romanzo “Il postino suona sempre due volte”. Al Ravenna Festival, dal 2 al 5/7.

 

Pergine Spettacolo Aperto

Al festival, in Trentino, la compagnia di Michele Abbondanza e Antonella Bertonipresenterà lo spettacolo “I bambini”. Il progetto “Sequenze per il futuro”nasce nel 2011 come naturale completamento del loro percorso poetico-pedagogico nella convinzione che un’opera artistica possa “parlare” al mondo degli adulti anche attraverso corpi bambini. Come in una fiaba in cui ogni gesto acquisisce una forma poetica, la vitalità degli otto giovanissimi interpreti della compagnia condurrà il nostro sguardo nel futuro, alla conquista di spazi sconosciuti, in bilico tra nuove possibilità e l’esperienza di vita depositata nel fondo di ognuno. Il 3 e 4/7. 

 

Dei Teatri, della Memoria”,a Bologna

E’ dedicata a Judith Malina, la settima edizione della rassegna con la direzione artistica di Cristina Valenti(dall’1al 29/7), interpreti d’eccellenza della scena contemporanea accanto alle creazioni degli artisti più giovani. SaràMaria Paiato ad aprire la rassegna, l’1,con “Amuleto”, un monologo dello scrittore cileno Roberto Bolaño, traduzione di Ilide Carmignani (Adelphi), regia di Riccardo Massai, che tratta il difficile rapporto tra potere e cultura, tra la Storia e le storie, ambientato nel Messico della sanguinosa repressione militare del 1968. Seguirà, in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, Marco Balianipresenta “Trincea” (l’8), da lui scritto ed interpretato, regia di Maria Maglietta. Con questo spettacolo Baliani vuole “essere quel corpo, nell’unicità di quell’annichilimento che lo espropria da sé stesso e lo riduce a carne, intercambiabile strumento di un potere che comincia allora a sperimentare su larga scala l’assoggettamento totale dell’essere umano”. “Giardino della Memoria”, a Bologna, Parco della Zucca, spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica. La rassegna è parte di bè bolognaestate 2015.

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