In marcia scalzi per i migranti

In oltre 60 città italiane da Palermo a Venezia, oggi e domani si marcerà in luoghi significativi per l'accoglienza e la tragedia dei tanti profughi. Registi, parlamentari, sindacalisti e oltre 300 associazioni scendono in strada per politiche europee realmente inclusive
Marcia uomini scalzi

Occorre svegliarsi dal torpore del vedere e non reagire e dell’assistere impotenti  alle tragedie del mondo, alle emergenze umanitarie, pensando che non ci riguardano da vicino perché non viviamo noi in un Paese in guerra, che non siamo noi a doverci alzare la mattina presto, prendere un golfino, le uniche scarpe buone che abbiamo e una borsa non pesante dove mettere il biberon, il latte e un giocattolino per nostro figlio, per affrontare il viaggio della “speranza”.  Un viaggio che forse (se non si muore prima in mare) ci porterà alla meta, in un luogo dove non moriremo di miseria o torturati, dove potremo professare pubblicamente la nostra fede e dove forse ci accoglieranno con uno sguardo che legge dentro questo dramma.

 

Le ragioni della  Marcia delle donne e degli uomini scalzi stanno tutte qui. Oggi e domani a Palermo come a Venezia la manifestazione di solidarietà ai popoli migranti non sarà un semplice raduno ma una presa di posizione pubblica a sostegno dei rifugiati. E lo faranno personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e del giornalismo, da associazioni e da tante realtà della società civile italiana che si occupano di diritti dei migranti e dei richiedenti asilo. Nel capoluogo siciliano ci s’incontrerà alle ore 19 di fronte al Teatro Massimo a Venezia si sfilerà dal Lido che ospita in questi giorni la mostra di Venezia. Sulla pagina Facebook della manifestazione tutti gli appuntamenti in Italia.

Le parole d’ordine della manifestazione, per chi sceglie di stare dalla parte degli “scalzi" sono racchiuse in quattro punti che verranno sottoscritti e sostenuti anche con altre iniziative.

I manifestanti chiedono:

 

 

  1. l’apertura immediata dei corridoi umanitari sicuri per chi fugge dalla guerra, dalle catastrofi, dalle dittature, eliminando la necessità dei visti d’ingresso verso l’Europa per i profughi;
  2. un’accoglienza degna e rispettosa per tutti;
  3. la chiusura di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti;
  4. la creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa e la cancellazione del regolamento di Dublino. 

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