In Liguria vince il centro destra di Toti

Toti

Il bel palazzo, sede della regione Liguria, in piazza De Ferrari, ha un nuovo inquilino: Giovanni Toti. È lui che ha messo una pezza non da poco sul centro destra fino a pochi mesi fa per nulla coeso, e con un buon “rattoppo”ha accolto nella coalizione Forza Italia,Lega nord,Fratelli d’Italiae centristi di Area Popolare, vincendo le elezioni.

 

Il centro sinistra, pasticciando nel suo interno,soprattutto non ascoltando gli umori e le proteste dei suoi elettori, paga. Paga la scelta di una candidata sbagliata, che l’ha portato a dividersi con i civatiani, con fratture di non poco conto.

 

Per due mandati la Liguria era stata governata da Burlando, con una amministrazione di sinistra. Ma il malumore sul governo regionale serpeggiava per le troppe scelte politiche non condivise. Prima di tutto per lavori mai fatti partire: dalla Gronda, la nuova autostrada del ponente genovese di cui si parla da oltre vent’anni, all’urbanistica con i lavori sul torrente Bisagno onde prevenire le inondazioni nella città, fino allo scolmatore e altre grandi opere per cui si sono spesi miliardi in progetti mai compiuti. Carte e sprechi di denaro pubblico finito nelle tasche di chissà chi.

 

E ancora la scarsa risposta al problema della disoccupazione. In regione si continua a perdere lavoro, con cifre di disoccupati molto alte. Insomma i liguri hanno voluto dare un segnale forte a chi li ha governati finora, e a chi da ora in avanti dovrà iniziare, augurandosi che vengano date risposte concrete sui temi che non possono più attendere.

 

S’era parlato della Liguria come laboratorio politico con una sinistra frammentata, il centro destro unito e i Cinque Stelle di Grillo in attesa di capire dove andare a parare. Nei giochi tra perdenti e vincitori l’insegnante trentenne Alice Salvatore, candidata del movimento di Grillo, ottiene un successone. È piazzata benissimo al terzo posto con il 24,85%, a ruota di Raffaella Paita con il 27,89%.

 

Giovanni Toti, nuovo governatore, raggiunge il 34,51%. Ma anche la Lega esulta con Salvini che precisa subito: “tre mesi fa era impensabile pensare di essere fondamentali in quella partita, ora tante mummie si devono ricredere”. Proprio loro qui hanno ottenuto il risultato più altro nella coalizione, raggiungendo il 20,25%.

 

Forza Italia è seconda, con solo il 12,66%. Fratelli d’Italia-A.N è al 3,06% e Area Popolare all’1, 71%. Questi sono i partiti scelti dagli elettori a governare la regione.

 

Certamente la Lega – contestatissima in ogni comizio – ha avuto un successo inaspettato e certamente detterà i programmi a Toti. Ma Toti esulta in quanto autore di un’operazione di non poco conto, compiuta nel laboratorio politico ligure: quella appunto di aver rimesso insieme le forze del centro destra. E ripete che se si corre uniti si vince, e la Liguria ne è la dimostrazione.

 

Forte di questo “successo” guarda a Palazzo Chigi, e da questo laboratorio cercherà certamente di “sloggiare” Renzi dal Palazzo, e tornare a governare l’Italia.Nel tritacarne ligure c’è un pezzo notevole da amalgamare, la Salvatore con tutto il M5S. Starà a guardare?

 

“Il risultato che emerge dalle urne è chiaro: Toti è il governatore della Liguria. Riconosco la sconfitta e faccio gli auguri al nuovo Presidente della Regione”.Lo ha dettoRaffaella Paitaricordando che “il cinico disegno di Cofferati, Civati, Pastorinosi realizza compiutamente. Hanno usato la nostra terra come vetrina per le loro battaglie personali, per l’attacco al Pd e ad un governo che gode di ampio consenso nel Paese. Da buoni alleati di Toti e Salvini, hanno fatto risorgere Berlusconi e riportato in Liguria la destra di Scajola. Era questo il loro unico obiettivo politico, e lo hanno raggiunto senza preoccuparsi delle sorti della Liguria. Non so che vittoria sia questa per Pastorino: so solo che è una sconfitta per la Liguria”.

 

Già, in Liguria ci abita pure il plurichiacchierato ed ex ministro Scajola, quello della casa a Roma con vista sul Colosseo, della scorta contestata a Marco Biagi. E altre cose ancora. Claudio Scajola è rimasto alcuni anni fermo ai box, ma pur sempre con i motori accesi: forse questi risultati lo rimetteranno in carreggiata. Ma i più si augurano di no: anche il centro destra ha bisogno di volti e idee nuove.

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