In gita a Napoli tra monumenti e spazzatura

Al di là del lavoro fatto e dei proclami, nel capoluogo campano c'è ancora tanta immondizia per strada. Serve un impegno comune.
emergenza rifiuti a Napoli

Il proclama era chiaro ed anche l’obiettivo. Niente più immondizia a Napoli per il Capodanno. Così, almeno, avevo capito dagli ultimi ultimatum lanciati dai rappresentanti delle istituzioni contro i rifiuti. Una vera e propria guerra alla sporcizia con tanto di esercito in campo: 160 uomini e 80 mezzi di trasporto che hanno lavorato giorno e notte per liberare Napoli dall’emergenza. A loro il nostro plauso. «Obiettivo raggiunto», dice il governatore della Campania Stefano Caldoro. E c’è da credergli soprattutto per quello che c’era prima del Capodanno. In pochi giorni, al ritmo di 1400 tonnellate al giorno, gran parte della città è stata ripulita.

Per caso, in gita fuori porta con la famiglia, il primo dell’anno mi sono trovato a Napoli, non per controllare l’ultimatum, ma per visitare il palazzo reale in piazza del Plebiscito e mangiare una buona pizza verace napoletana. Obiettivi entrambi raggiunti con soddisfazione da parte di tutti i partecipanti.

Passeggiando nella piazza del Plebiscito si poteva ammirare il lavoro dei netturbini che avevano già  provveduto a ripulire la piazza dai bagordi della notte precedente. Eccenzion fatta per qualche immancabile tappo di spumante e qualche coccio di bottiglia, la piazza era pulita. Agli occhi di un forestiero stonavano le scritte dei writer sopra l’intonaco bianco del portico della chiesa di san Francesco di Paola. Una ferita agli occhi e una sofferenza. Da ri-cancellare con pazienza.

La “munezza”, però, a ben vedere, non era sparita, ma forse solo ridotta. Scendendo da Capodimonte verso il centro della città non ho intravisto neanche un cassonetto non debordare per almeno tre o quattro volte la sua capienza. Con un ammasso di rifiuti contenuto, ma molto visibile.

Arrivato nel centro storico era lo stesso. Rifiuti a piazza dei Gerolomini, lungo via Marina, in via Santa Brigida. Era una sofferenza perché si sa che la prima impressione è quella che conta e condiziona il giudizio. Nonostante i proclami, gli ultimatum e il grande lavoro fatto si è ancora lontani da un’effettiva condizione di normalità. Napoli è ben altro. Inutile qui elencare i pregi della città e, soprattutto, dei napoletani, però le immondizie coprono la possibilità di vedere la bellezza di Napoli. È un velo davanti agli occhi che offusca la visuale.

Visuale da riscoprire insieme a tutti i cittadini. «Faccia anche a Napoli la sua parte» ha detto il presidente Giorgio Napolitano nel suo messaggio di fine anno. «Ogni istituzione, ogni cittadino, nello spirito di un impegno comune, senza cedere al fatalismo e senza tirarsi indietro».

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