Il web, nuovo “cortile dei gentili”

Il papa raccoglie e rilancia la sfida del mondo digitale.
web trend map

«Il mondo digitale, ponendo a disposizione mezzi che consentono una capacità di espressione pressoché illimitata, apre notevoli prospettive ed attualizzazioni all’esortazione paolina: “Guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1Cor 9,16)». Così inizia il messaggio del papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Un messaggio forte, che invita i sacerdoti a rendersi conto che le nuove tecnologie, creando relazioni sempre più intense, aprono una «storia nuova», in cui è essenziale il loro impegno per porre i nuovi media a servizio della Parola di Dio.

 

Un impegno che non deve essere mero presenzialismo, considerando «erroneamente il web solo come uno spazio da occupare»: il sacerdote, invece, nell’impatto con il mondo digitale deve «far trasparire il suo cuore di consacrato», per «dare un’anima all’ininterrotto flusso comunicativo della rete».

 

Deve permettere, insomma, alla Parola di Dio di «prendere il largo tra gli innumerevoli crocevia creati dal fitto intreccio delle autostrade che solcano il cyberspazio e affermare il diritto di cittadinanza di Dio in ogni epoca».

 

Un linguaggio forse non usuale nei documenti vaticani. Parole chiare, utili in un mondo in tumultuoso e rapido cambiamento, di stimolo non solo per i cyberpreti, come già li chiama qualcuno, ma anche per i laici, per chi lavora nel mondo professionale della comunicazione, come per tutti noi che frequentiamo social network, forum di discussione, blog e siti di tutti i tipi.

 

Il messaggio del papa ha una forte aspettativa positiva, una sfida forse imprevista nella forza con cui è posta, riguardo alle nuove tecnologie e al mondo digitale che «rappresentano una grande risorsa per l’umanità nel suo insieme e per l’uomo nella singolarità del suo essere, e uno stimolo per il confronto e il dialogo».

 

Dialogo chiamato a «tener conto anche di quanti non credono, sono sfiduciati ed hanno nel cuore desideri di assoluto e di verità non caduche, dal momento che i nuovi mezzi consentono di entrare in contatto con credenti di ogni religione, con non credenti e persone di ogni cultura. Come il profeta Isaia arrivò a immaginare una casa di preghiera per tutti i popoli (cfr Is 56,7), è forse possibile ipotizzare che il web possa fare spazio – come il “cortile dei gentili” del Tempio di Gerusalemme – anche a coloro per i quali Dio è ancora uno sconosciuto?».

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons