Il ricco, il povero e il maggiordomo

Tornano nelle sale Aldo, Giovanni e Giacomo, con una commedia surreale e divertente, alla quale non manca un pizzico di solidarietà
Il ricco

Il ricco, il povero e il maggiordomo
Il trio Aldo, Giovanni e Giacomo ci riprova con una commedia abbastanza surreale e divertente, con un po’ di umor nero sulle disavventure – parecchio attuali – di un cinico arricchito che si ritrova per terra, del suo maggiordomo innamorato della venezuelana cameriera e dello spiantato  meridionale a carico della mamma. Ma nei guai comuni si ritrova un pizzico di umana solidarietà e almeno ci si può consolare! Il terzetto diverte al solito, accumulando scenette gustose, ma che lanciano frecciatine bonarie all’Italietta d’oggi, e se l’aria è frizzante, ma non troppo, non c’è da lamentarsi. Siamo sempre nella commedia dolceamara che scorre via come uno spumante che fa bene bere almeno una volta all’anno per tirarsi un po’ su, anche perché c’è un’Italia che resiste (vedi gli oratori con un salesiano improbabile, Massimo Popolizio!…).

Gone Girl – L’amore bugiardo
Non perdetevi  il filmone americano diretto da David Fincher con la splendida coppia Ben Affleck, Rosamund Pike nei panni di due sposi uniti un matrimonio all’apparenza felice tra lui disinvolto e sornione e lei ricca, colta, scrittrice di successo. Ma il mènage diventa thriller perché lei all’improvviso scompare e lui diventa il sospettato numero uno, anche perché in casa ci sono tracce di sangue. Il processo mediatico scoppia.  Lui diventa una vittima, nessuno crede alla sua innocenza. Finché c’è il classico colpo di scena… L’amore è davvero bugiardo? Fin dall’inizio o dopo un po’? E se  lo si scopre è meglio continuare o lasciare? Quante domande! Il thriller le fa porre tutte e poi ognuno, dopo questa storia, si darà le risposte. Ma intanto si è goduto la suspence e i due attori, perfetti lui nel ruolo del ragazzone e lei in quello della donna algida.

Pride
Siamo negli anni della Thatcher e un gruppo gay  decide di sostenere attivamente i minatori del Galles impegnati nello storico sciopero del 1984. Ovvio: diffidenze, pregiudizi, ostilità non mancano eppure due mondi così lontani finiscono per ritrovarsi uniti nella solidarietà comune.

Diretto con bravura da Matthew Warchus e presentato a Cannes 2014, il film è astuto nel miscelare storia vera, finzione, messaggi in codice, tanto che  nella prima parte, molto tesa, realistica e ben costruita funziona bene; poi nella seconda il lavoro vede qualche scivolone propagandistico ad effetto, come i cliché gay  stucchevoli. Ma il ritmo è allegro, scanzonato  e i problemi – dell’Aids ad esempio-  non sono evitati… Altalenante, ma interessante, anche perché il cast è perfetto e il ritmo narrativo tiene.

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