Il Milan porta a casa il 18simo scudetto

Cronaca semiseria della vittoria dei rossoneri e dei festeggiamenti in piazza Duom, raccontati da uno juventino
scudetto milan

Pane e calcio, ieri sera attorno al tavolo. Si discute tra uno juventino e un romanista davanti ad alcune friselle condite con olio extravergine, pomodorini freschi e alici. Una vera goduria. Peccato che manchi un tifoso milanista. Sarebbe serata, ma non c’è. Meglio, la partita di stasera interessa sia il romanista che il juventino. Gli interisti sono fuori e restino! Che vincerà il Milan tanto è certo, ma per chi sta in coda la partita di stasera è altrettanto intrigante.

 

Agli altri commensali  poco importa di calcio e fanno scivolare i discorsi sulla metafisica e sull’arte. È gente così.  Che poi s’accontenterà di un cartone di Corto Maltese per il dopo cena, mentre io sarò a soffrire davanti al televisore del bar dell’angolo e il romanista cardiopatico avrà l’orecchio attaccato alla radio. Sì, il bar dell’angolo raccoglie un po’ una rappresentanza del quartiere. Si trovano lì gli immigrati, i buttafuori del night  dirimpettaio e la solita signorina col cane che si fa due Tuborg e poi riparte. Poi ci sono Marco, sua moglie Selly, i gestori  e i loro bimbi: Natalino e Pasqualino, così dicono di chiamarsi. Una simpatica famigliola di cinesi.

 

Vado lì a vedere le partite di campionato quando riesce e lì quest’anno tante volte ho visto perdere la vecchia signora. Ma anche vincere, strepitosamente per 2 a 1 la Juventus in casa Milan quel magico sabato sera 30 ottobre 2010. Lo ricordo benissimo e lo ricordo ad un amico tifoso, c’era anche lui e si rodeva il fegato. E poi il giornale della domenica che titolava: “Quagliarella-Del Piero, che Juve. Al Milan non basta Ibrahimovic” e poi sottotitolava: “I bianconeri vincono 2-1 a San Siro nonostante le numerose assenze: super partenza rossonera (traversa di Ibra), poi segna Quagliarella. Nella ripresa raddoppia Del Piero, poi lo svedese accorcia al 36′. Eccellente Melo”.

 

Era una buona premessa. Il resto è andato e ora loro hanno lo scudetto. Il 18simo. Esco attraverso la strada e iniziano i caroselli di auto e il bello comincia solo adesso. Mohamed mi invita a salire sulla sua auto, impugnare la bandiere rossonera e fare caroselli attorno alla rotonda di Piazzale Loreto.

 

Siamo a Milano, piazzale Loreto evoca tristi vicende del passato. Ora invece raccoglie la festa dei tifosi rossoneri. E guarda caso qui i tifosi milanisti sono in gran parte immigrati. Come Mohamed. Lui ha un negozio con su l’insegna “macelleria”. Ma entri e puoi comprare frutta, verdura, pane, uova, detersivi, pasta, caffè. Oltre ovviamente carne.

 

Mi trovo con lui a far festa e con tanti altri magrebini, nord africani, quelli del bar dell’angolo, che mi hanno coinvolto in questo carosello notturno. Piazza Duomo è impraticabile, bandiere clacson, musica. La galleria è del popolo rossonero.  Chiamo Stefano, Susanna. Dall’altro capo sento un gran baccano. Sì Milano stasera, domani, diciamo fino alle amministrative è rossonera. Poi si vedrà. Per ora godiamoci la festa.

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