Il cristiano corrotto “spuzza”

Un sole cocente ha illuminato, contrariamente alle previsioni meteo, una città ripulita, blindata e imbellettata in occasione della prima visita del papa e di oltre un milione di visitatori (stando alle previsioni). Francesco ha condannato il lavoro nero e la corruzione: «Chi sfrutta il lavoro degli altri non è un cristiano»
Il papa a Napoli

Un sole cocente ha illuminato, contrariamente alle previsioni meteo, una città ripulita, blindata e imbellettata in occasione della prima visita del papa e di oltre un milione di visitatori (stando alle previsioni). Una città ripulita, con decine di operatori ecologici ininterrottamente al lavoro. Una Napoli blindata, con mezzi pubblici e privati fermi e agenti delle forze dell’ordine schierati a distanza di 50, massimo 100 metri l’uno dall’altro lungo tutto il percorso protetto dalle transenne.

Dopo la preghiera alla Madonna del Rosario, nel santuario di Pompei, papa Francesco ha raggiunto in elicottero una Scampìa agghindata per le feste, con strade rattoppate in fretta e furia negli ultimi giorni, ma solo nel tracciato percorso dalla “papa mobile”.

Francesco è stato accolto con gioia, speranza e trepidazione e il papa venuto dalla fine del mondo non ha deluso le attese della gente. Bergoglio ha infatti parlato di migranti, accoglienza, lavoro nero, illegalità.

«Chi prende volontariamente la via del male – ha affermato – ruba un pezzo di speranza. Guadagna qualcosina, ma ruba la speranza. La ruba a sé stesso e a tutti, a tanta gente onesta e laboriosa, alla buona fama della città, alla sua economia». Parlando a braccio, discostandosi più volte dal discorso ufficiale, papa Francesco ha sottolineato l’importanza dell’accoglienza dei migranti e dei senza fissa dimora, sottolineando più e più volte: «Siamo tutti migranti». Non solo. Francesco ha parlato di lavoro o, meglio, della mancanza di lavoro. «Tra i giovani dai 25 anni in giù, più del 40 per cento non ha lavoro. Che futuro ha? Che strada di vita sceglierà? Questa – ha affermato Francesco – è una responsabilità non solo della città e del governo, ma del mondo intero. Nel mondo c’è una cultura che scarta, ora sono i giovani ad essere scartati».

Quando non sia ha un lavoro il problema principale, ha detto il papa, «non è mangiare. Più grave è non avere la possibilità di portare il pane a casa», perché questo toglie la dignità alle persone.

Francesco ha condannato il lavoro nero, che non è lavoro, ma schiavitù e sfruttamento. Chi fa questo sfruttamento «non è un uomo. Non è un cristiano. E se quello che fa questo si dice cristiano, è un bugiardo».

Impossibile quindi non parlare di corruzione. «Un corpo corrotto – ha detto il papa incespicando nel vocabolo – “spuzza”. La corruzione – ha detto Bergoglio – “spuzza”, la società corrotta “spuzza”, un cristiano che lascia entrare la corruzione dentro di sé “spuzza”».

«Napoli – ha aggiunto ancora il papa a Scampia – è sempre pronta a risorgere. Bisogna però avere il coraggio di andare avanti con gioia, senza rubare la speranza, scegliendo il bene e non il male, accogliendo tutti, così tutti parleranno napoletano, questa lingua tanto dolce. Bisogna andare avanti e fare pulizia dentro di sé, nella città, nella società. Altrimenti “spuzza”».

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