Il caffè sospeso

L'antica tradizione napoletana rivive a Cuneo per un'iniziativa di solidarietà: prendere un caffè al bar e pagarne due, per finanziare un progetto a favore di donne sole o con bambini in difficoltà economiche
Tazzina di caffè

A Napoli si chiama per tradizione il caffè sospeso: il cliente paga due caffè ma ne riceve uno solo. In questo modo, quando una persona povera entra nel bar può chiedere se c'è un caffè sospeso e, in caso affermativo, riceve un caffè come se gli fosse stato offerto dal primo cliente.

Oggi la tradizione napoletana prende corpo anche a Cuneo con il progetto “Il caffè è un piacere… se non è ‘doppio’ che piacere è?”, che ha preso avvio in una trentina di bar di Cuneo e provincia. In un apposito contenitore i clienti possono lasciare la simbolica cifra di un caffè.

Con il ricavato si andranno a coprire una serie di bisogni di mamme con bambini. L’iniziativa, che riscopre l’antica usanza napoletana, è un progetto dello Zonta Club di Cuneo che ha appena consegnato un assegno di 3.700 euro alla presidente del Consiglio centrale della San Vincenzo di Cuneo, Patrizia Degioanni. La somma è il frutto del service “L’albero del sorriso condiviso”, campagna di sensibilizzazione promossa dallo Zonta nel periodo natalizio in favore di donne sole o con bambini, in grave disagio economico. «Tutti i volontari della San Vincenzo sono molto grati alla presidente e alle socie dello Zonta Club per questo nuovo contributo, che permette di rafforzare sul territorio l’opera di sostegno e promozione della persona», afferma Patrizia Degioanni.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons