I veicoli diesel provocano il tumore

Ormai è ufficiale: lo scarico dei motori diesel provoca il cancro ai polmoni. La paura dei cittadini e le proteste delle associazioni dei consumatori. Il caso di Milano

Lo scarico dei motori diesel provoca il tumore ai polmoni. È choccante la dichiarazione di Christopher Portier Chairman del Centro Internazionale di ricerca sul Cancro a conclusione di un seminario di lavoro degli esperti dell'OMS tenutosi a Lione alcune settimane fa. «Le prove scientifiche – ha affermato – sono inconfutabili e le conclusioni del gruppo di lavoro sono state all'unanimità: le emissioni dei motori diesel causano il tumore del polmone».

Di qui la necessità, anzi l’urgenza che «l'esposizione della miscela di prodotti chimici sia ridotta in tutto il mondo». Queste dichiarazioni hanno avuto effetto immediato nella sede del Codacons di Milano perché dicono: «rende possibile procedere con maggior successo non solo per il reato di getto pericoloso di cose secondo l’art. 674 codice penale, ma anche per omissione d'atti d'ufficio nei confronti dei sindaci e dei presidenti di regione inadempienti».

Addirittura il Codacons accarezza l’idea di una class action che riunisca le persone ammalate di tumore al polmone. L’associazione dei consumatori punta il dito sui veicoli diesel, presentando un esposto alla Procura della Repubblica in cui chiede il sequestro preventivo di tutti i veicoli diesel di Milano e provincia. Solo poche settimane fa la Procura milanese aveva chiesto l'archiviazione per un altro esposto del Codacons agli amministratori lombardi per l'inquinamento di Milano, ora l'associazione ci riprova.

Si ritorna dunque a chiedere che la procura «accerti la responsabilità del sindaco pro tempore di Milano e del presidente della Regione Lombardia» sui reati riguardanti l’omissione di atti d'ufficio e getto pericoloso di cose. «La prova inconfutabile del legame fra i gas di scarico dei motori diesel e la diffusione del cancro rende necessario un intervento straordinario della procura a tutela della salute dei cittadini – ha dichiarato il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli – da qui la richiesta di sequestro dei veicoli diesel, fonte di morte certa».

E i dati forniti dall’asl milanese sembrano convalidare le loro tesi. A Milano, infatti, secondo l’azienda sanitaria locale, le concentrazioni di Pm10 hanno provocato, in un anno, 64 vittime e 285 ricoveri. Il Pm2.5 (una frazione più fine del particolato) è responsabile di almeno 101 decessi. L'ozono sfibra gli anziani, mentre il biossido di azoto avrebbe fatto 310 vittime.

Al momento il governatore Roberto Formigoni non ha voluto commentare. Per l'assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, «il Codacons fa politica, ma promettiamo che faremo la danza della pioggia e del vento per pulire l'aria a Milano», mentre per il presidente della commissione Ambiente del Comune di Milano Carlo Monguzzi, «L'acquisto e la vendita di auto diesel li decide il mercato e noi su quello non possiamo intervenire. Possiamo fare solo ordinanze per la salute dei cittadini, ma si tratta di provvedimenti limitati e urgenti, dunque non definitivi».

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