I piccoli eroi sikh e gli errori di Romney

L'avvertimento di due bambini nel tempio di Oak Creek (Stati Uniti) ha impedito altre morti, mentre il senatore, candidato presidente, confonde mondo indù e mondo musulmano
Sikhs

“Sono contento di essere rimasto nel Tempio”, questo il commento che ha fatto in questi giorni alla stampa Abhay Singh, un bambino sikh di 11 anni, che, insieme alla sorellina Amanat di due anni più piccola si è trovato sul piazzale antistante il gurudwara quando, domenica scorsa, Wade Michael Page è arrivato ed ha cominciato a sparare, uccidendo sei persone nel luogo di culto di Oak Creek negli Stati Uniti.

Per una di quelle circostanze misteriose e provvidenziali della vita, i due piccoli sikhs erano stati lasciati dalla mamma, Kamwal Singh, a giocare nel tempio, un luogo senz’altro ritenuto sicuro. Lei, incaricata di cucinare per una festa di compleanno a cui, dopo le funzioni religiose, avrebbero partecipato 300 persone, era andata a comprare dei piatti di plastica.
 
Amanat e Abhay, non sopportando il caldo all’interno del luogo di culto, hanno finito per andare a giocare fuori ed hanno sentito gli spari che pensavano essere dei mortaretti. Sono corsi dentro gridando e questo ha permesso ai fedeli che erano già nel gurudwara di rendersi conto che c’era qualcosa di serio che stava succedendo. I due piccoli con un gruppo di persone hai poi trovato riparo in una parte della cucina, da dove udivano il rumore degli spari e l’odore del cibo che si stava bruciando. Ma da quella posizione al riparo hanno potuto mandare dei messaggi coi loro telefonini. Abnay addirittura ha suggerito alla mamma di non tornare al tempio.
 
La storia è apparsa sulla prima pagina del Washington Post con le foto dei due piccoli eroi che, con il loro allarme tempestivo, hanno contribuito a salvare molte vite. Come sempre, in questi momenti emergono i grandi e piccoli, come in questo caso, eroi che in qualche modo sempre riaccendono la speranza dopo tragedie di questo tipo.
 
Allo stesso tempo, la stampa dà rilievo alla rapida crescita di acquisto di armi. Sia pure regolare, quanto si è registrato negli ultimi mesi, resta un fatto molto preoccupante. Molti nelle proprie abitazioni hanno un vero e proprio arsenale e questo diventa un fattore di rischio crescente per l’incolumità delle persone.
 
Ma la tragedia del gurudwara ha avuto un riflesso anche a livello di campagna elettorale. Infatti, si è registrata una nuova gaff del senatore Romney, candidato repubblicano alla Casa Bianca. Il politico americano, non nuovo a questo tipo di incidenti, dopo aver pronunciato esattamente la parola sikh nel corso di un convegno elettorale nell’Illinois, durante il quale si è osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della strage, ha poi compiuto uno scivolone di pronuncia. Ha, infatti, parlato dei sheik, riferendosi mentre in serata si trovava a Chicago, al momento di ricordo osservato in mattinata. Sheik, sceicco, è un titolo onorifico del mondo musulmano arabo e non ha nulla a che vedere con i sikhs, religione nata in India.
 
Piccoli eroi del mondo di domani, corsa alle armi di casa, gaffe di chi potrebbe occupare la Casa Bianca fra qualche mese. Gli Stati Uniti, fra i grandi problemi di crisi economica, di campagna elettorale, devono fare i conti anche con la quotidianità che scuote non poco l’opinione pubblica locale.

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