Ho un collega gay…

Sono molto impegnata in campo sociale e religioso e lavoro in una scuola. Nel mio ambiente di lavoro, ho un collega gay con cui ho un bel rapporto e con cui condividiamo molti valori. Tempo fa mi ha anche presentato il suo compagno. Sono entrambi molto sensibili e anche alla ricerca del senso della vita e della loro relazione. Sarebbe utile regalargli un libro adatto? Cosa posso fare concretamente per costruire rapporti di fraternità con questi fratelli, amandoli senza giudicarli, ma anche aiutandoli a cogliere il disegno di Dio sulla sessualità?. G. S. – Torino È importante riuscire a stabilire negli ambienti di lavoro delle relazioni sincere e profonde. Spesso questo non è facile, nonostante si stia gomito a gomito per tante ore del giorno. Lo stress, oppure il desiderio di carriera, o anche l’indi- vidualismo in cui siamo immersi, impediscono a volte di guardare all’altro non solo come collega, ma anche come una persona con le sue sofferenze, le sue aspirazioni, i suoi problemi, spesso così simili ai nostri. Per rispondere specificamente alla tua domanda, la prima cosa che ci viene da dirti è questa: il tuo unico compito è quello di dialogare con questo collega ed il suo compagno con un di più di amore, con attenzione e rispetto, andando al di là dei suoi orientamenti sessuali. Solo accogliendoli senza riserve, senza secondi fini (fossero anche quelli apparentemente più nobili), può nascere talvolta la possibilità di dire anche il nostro pensiero in merito. Se riusciamo a stabilire con loro un rapporto profondo e a dimostrare concretamente la nostra disponibilità, sarà anche più facile parlargli del senso della tua vita, degli ideali in cui credi, del valore straordinario che hanno per te la sessualità e la castità. Noi sentiamo che, se aiutiamo queste persone a conoscere e a mettere in pratica l’amore di cui parla Gesù con tutte le sue qualità (poiché dove c’è amore e carità lì c’è Dio con la sua luce), esse potrebbero riuscire anche a comprendere meglio la loro situazione e a trovare la forza per avere dei comportamenti adeguati e adottare nuovi stili di vita. Come vedi, la strada maestra per tutte le situazioni è sempre quella di un amore disinteressato, che ci guiderà anche sull’atteggiamento giusto da avere per non sostenere in qualche modo, magari inconsciamente, delle scelte di vita contrarie ai nostri ideali. Solo così impareremo sempre meglio a trasformare ogni rapporto, anche il più piccolo e casuale incontro quotidiano, in relazioni significative, in rapporti di vera fraternità. mr.scotto@focolare.org

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

La forte fede degli atei

Mediterraneo di fraternità

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons