Go go tales

Go go tales probabilmente è il peggiore film di Abel Ferrara, che pure ci ha abituato nel corso della sua lunga carriera a più di qualche passo falso. Ma, scorrendo la sua consistente filmografia, proprio non riusciamo a scovare un film più noioso, inconcludente, sterile e peggio recitato di questo. Non è tanto l’esile trama ad affossare senza appello il progetto (il proprietario di uno strip club sull’orlo del fallimento che vince alla lotteria ma non trova più il biglietto vincente), quanto l’inconsistenza dell’impianto nel suo complesso. A partire dalla sceneggiatura, che si rivela poco più di un canovaccio, per proseguire con una galleria di personaggi scontati e privi di spessore (il cameo di Scamarcio è terribilmente esplicativo del livello generale del film), per finire con un’ambientazione soffocante e claustrofobica nel senso peggiore del termine. Senza considerare che gli evidenti accenni autobiografici non riescono a conferire autenticità alla storia che rimane invischiata nel peggior didascalismo. Del resto, quando il fattore di maggior richiamo di un film è dato dal bacio di un’attrice con un cane, è chiaro che ci troviamo nei paraggi del nulla, o quasi. Rimane la speranza che dopo aver toccato il fondo, il regista de Il cattivo tenente e Fratelli trovi motivazioni nuove e rinnovate energie per risalire ai livelli del suo indiscutibile talento. Regia di Abel Ferrara; con Willem Dafoe, Asia Argento, Bob Hoskins, Matthew Modine, Stefania Rocca, Bianca Balti. Cristiano Casagn

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