Gli empori della solidarietà

Una rete di distribuzione alimentare solidale a Milano, fatta di piccoli minimarket e botteghe
Extracomunitari

Nel quartiere Barona, a Milano, è stato inaugurato la scorsa settimana l’Emporio della solidarietà, realizzato dalla Caritas Ambrosiana e finanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del programma contro la povertà infantile. L’Emporio della Barona è il primo aperto a Milano e il sesto nel territorio della diocesi ambrosiana, dopo quelli di Cesano Boscone (Mi), Varese, Garbagnate Milanese (Mi), Saronno (Va), Molteno (Lc).

La sua realizzazione completa un sistema di distribuzione di aiuti alimentari – composto da empori, botteghe, magazzini parrocchiali – basato in maniera crescente sul recupero delle eccedenze. Tale rete presente ormai capillarmente su tutto il territorio ambrosiano è in grado di dare, nel suo complesso, una risposta ispirata a principi di promozione umana a circa 30 mila persone.

Nel nuovo minimarket solidale si potrà fare la spesa scegliendo i prodotti allineati sugli scaffali come in un normale supermercato, con la sola differenza che alla cassa non si pagherà con il denaro, ma con una tessera a punti consegnata dagli operatori dei centri di ascolto. La tessera sarà caricata a seconda dello stato di bisogno del nucleo familiare e della sua composizione. Avrà una validità di 3 mesi e potrà essere rinnovata. Il titolare della tessera potrà prelevare ciò che ritiene utile, scegliendo tra un’ampia varietà di prodotti, prevalentemente generi alimentari, ma anche prodotti per l’igiene personale, per la casa, articoli di cartoleria frutto del recupero di eccedenze, di donazioni o acquisti effettuati da Caritas Ambrosiana.

Si stima che il punto di distribuzione di via San Vigilio potrà inizialmente soddisfare le esigenze di 200 famiglie: 150 segnalate dalla rete dei servizi Caritas, 50 dai servizi sociali del Comune per un numero complessivo quindi di 800 persone. Nella Diocesi di Milano lo sorso anno all’incirca 30 mila persone hanno chiesto aiuti alimentari ai centri di ascolto di Caritas Ambrosiana, quasi il doppio rispetto all’inizio della crisi economica.

Per il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti «la crescita di questo tipo specifico di bisogno è l’indice più evidente del progressivo peggioramento delle condizioni di vita di chi è rimasto intrappolato sotto le macerie di quel terremoto sociale che ci ha colpito nel. Tra costoro abbiamo spesso famiglie, molte italiane, con bambini che rischiano di crescere in un contesto di grave deprivazione materiale. Da tempo Caritas Ambrosiana sta riorganizzando il proprio sistema di aiuti per far fronte all’aumento di questo tipo specifico di domanda.

«Oggi con l’apertura dell’Emporio alla Barona, possiamo dire di avere aggiunto l’anello mancante di una vera e propria rete di distribuzione alimentare solidale, fatta di piccoli minimarket o botteghe identificate dallo stesso identico marchio che è garanzia di dignità e qualità dell’intervento: un sistema diffuso, perché in grado di coprire tutto il territorio diocesano, e integrato, perché capace di far giungere il sostegno alimentare a chi si trova in difficoltà mentre contemporaneamente viene aiutato, da altri servizi Caritas, a trovare il lavoro, la casa, a migliorare la propria condizione di vita».

Nella città di Milano la povertà colpisce in particolare le famiglie con minori: sono ben 11 mila i nuclei, per una stima di 21 mila minori poveri. Famiglie queste che faticano a provvedere ai bisogni fondamentali, a partire dall’accesso a una alimentazione adeguata per i loro figli. La povertà è diffusa ormai anche altrove, in città il problema appare più stridente perché contrasta con la ricchezza e il benessere: una Milano a due volti insomma.

L’iniziativa dell’Emporio Caritas è un tassello importantissimo, che opera con la logica che abbiamo più volte descritto e che ha l’emancipazione come obiettivo, e fa parte di un progetto più ampio e coerente. «Abbiamo bisogno di non dimenticare mai che il nostro compito e la nostra responsabilità è anche quella di lavorare per fare in modo che non ci sia una forbice tra due diverse Milano. Il Comune di Milano sta cercando anche di adeguarsi alla normativa sul dono, in modo che la città possa fare anche la sua parte per aiutare chi aiuta. Credo che a breve si potrà raggiungere un risultato con la collaborazione delle forze presenti in Consiglio comunale», ha detto il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo.

 

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