Giustizia di rigore

La Nazionale domina la partita dall'inizio alla fine ma non concretizza, per poi conquistare la semifinale ai rigori. Ora si prepara ad affrontare la Germania
Euro 2012

La squadra più forte di tutte, diciamolo apertamente, è la Germania. Quella che gioca meglio, però, è senza dubbio l’Italia. E questa è già una grande notizia, soprattutto se si considera da dove eravamo partiti (0-3 in amichevole con la Russia a nove giorni dall’esordio europeo, rivelatosi poi estremamente positivo, con la Spagna). Solida – come sempre – in difesa, dominante a centrocampo, pericolosa in attacco, questa Italia ha però un problema evidente: l’incapacità di fare gol, una scarsa lucidità sotto porta che ha rischiato di costarci molto caro.

 

È successo con la Croazia, messa sotto sul piano del gioco (finché le gambe hanno retto) ma trovatasi a festeggiare un pareggio a dir poco insperato; è successo, ancor di più, domenica con l’Inghilterra. Un dominio incontrastato (salvo qualche sprazzo inglese qua e là) dall’inizio alla fine, una marea di palle gol non trasformate, e la sensazione che – col passare dei minuti – non fosse proprio serata.

Quante volte, infatti, la squadra meno forte è riuscita a strappare un pareggio per poi gioire ai calci di rigore? E in quanti hanno pensato che sarebbe andata così anche stavolta? Ieri, però, è andata diversamente. Ieri un successo dell’Inghilterra sarebbe stato semplicemente ingiusto. Così, l’inerzia dei tiri dal dischetto è cambiata al momento giusto, dopo che l’errore di Montolivo pareva quasi una sentenza. Poi, però, la lucida follia di Pirlo, la traversa di Young e le porte della semifinale che si schiudono. Giusto così: a volte anche nel calcio vincono i più bravi.

 

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