Finita la protesta sulla torre

Scesi a terra per motivi di salute gli immigrati che protestavano da giorni. Polemiche sui soccorsi prestati da un medico.
torre Milano

Una colica renale ha costretto il marocchino ad abbandonare la ciminiera sulla quale era salito assieme ad altri dal 5 novembre scorso.   L’uomo è stato soccorso da un medico del 118. All’inizio ha rifiutato le cure per timore di essere espulso una volta sceso, poichè non in regola col permesso di soggiorno. «La sua pratica è già chiusa – ha assicurato un rappresentante del Comitato Immigrati da sotto la torre – e lui teme  di finire al Cie dopo gli accertamenti in ospedale dove è stato portato». L’uomo è sceso tra gli applausi dei presenti. Con lui sulla torre c’era ancora un italo argentino che ha smontato la tenda che faceva loro da riparo ed è sceso a sua volta.

Erano in cinque all’inizio, dopo dieci giorni  due manifestanti erano scesi Andrea Crosignani, il medico che ha soccorso e poi dimesso l’egiziano che si era sentito male sulla ciminiera. Per questo rischia infatti l’accusa di favoreggiamento della clandestinità L’Ordine dei medici ha preso le sue difese e il presidente del Forum sicurezza del Pd, Emanuele Fiano, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per chiedere conto delle accuse ipotizzate dalla questura. Sulle indagini in corso è dura la reazione di Cgil, di Usi sanità del San Paolo, dell’Associazione dei medici cattolici italiani.dalla torre ed erano riusciti a far perdere le proprie tracce. Sabato scorso un 23enne egiziano era stato soccorso e trasportato in ospedale dopo un malore causato dal freddo. Il medico e le altre persone che lo hanno curato hanno rischiato una denuncia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Erano rimasti Marcelo italo argentino e Abdelrajat del Marocco. «Dobbiamo riconoscere i nostri limiti, aveva detto Marcelo dopo il malore di Mahmoud,  siamo rimasti qui solo io e Abdelrajat, un numero troppo critico». Quello che spaventava i due operai era il pensiero che il malessere che ha colpito sabato scorso il giovane egiziano per un principio di congelamento succedessse anche a loro. Abbiamo entrambi delle responsabilità verso le nostre famiglie, non possiamo mettere in gioco la vita». Marcelo che ha un figlio di un anno e un secondo in arrivo non ha problemi di espulsione, grazie alla sua doppia cittadinanza italiana e argentina. Invece Abdelrajat, 32enne marocchino truffato dal suo datore di lavoro che, in cambio di soldi, gli aveva promesso un permesso di soggiorno mai arrivato afferma: «Se mi permettessero di scendere senza problemi non tornerei neppure a casa, prenderei il primo aereo e correrei a prendere la mia famiglia. Sono venuto in Italia per loro». In Marocco lo aspettano la moglie e due figlie, una di quattro mesi, che non ha mai visto, l’altra di tre anni.
Assurdi i problemi che erano stati fatti ad 

 

 

 

 

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