Europa: «puoi credere all’ecumenismo e alla riconciliazione?»

L'A. scrive: «Una pagina formidabile del Vangelo - quella dei discepoli di Emmaus (Le 24, 13-35) - mi offre delle tracce interpretative per pensare a quello che è accaduto nell'Assemblea» ecumenica di Graz (svoltasi dal 23 al 29 giugno 1997, dedicata al tema: Riconciliazione, dono di Dio e sorgente di vita nuova). È su questa suggestione che l'A., Segretario Generale del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE), ci apre con finezza culturale al significato profondo di quanto è accaduto a Graz. «Abbiamo avuto la possibilità di vivere tutti insieme una esperienza di Chiesa, perché il Risorto è stato con noi. È stato Lui che ci ha interpretato le Scritture e ci ha fatto sperimentare che la Riconciliazione è possibile, se abbiamo il coraggio di seguirlo nella logica della croce». «Proprio attraverso questa chiave della croce, il Cristo è stato il maestro che ci ha portato a riscoprire l'unico vangelo». «Durante l'assemblea è emersa la realtà che l'ecumenismo appartiene già ad un popolo e si va diffondendo. Il "popolo ecumenico", come qualcuno l'ha definito, esprime una grande ricchezza di carismi e doni spirituali. Questo non è certo da intendersi in contrapposizione ad un ecumenismo dei vertici, ma nel senso di un cammino fatto insieme: magistero, credenti, teologi...».

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