Dalla parola ai fatti

Cosa significa essere cristiani nella vita di tutti i giorni? Lontano dagli aspetti dogmatici, il libro della giornalista Laura Cesarano Jouakim coglie nell’amore il significato profondo dell’insegnamento del Maestro di Galilea. Edizioni Tracce
Laura Cesarano Jouakim

Che cosa significa essere cristiani nella vita di tutti i giorni, come si traduce in famiglia, al lavoro, con il partner, davanti alla tv? Che cosa ha detto o non ha detto Gesù del matrimonio, dell'amicizia, della ricchezza, dell'omosessualità? A queste domande tenta di rispondere Laura Cesarano Jouakim, giornalista napoletana, counselor ed esperta di comunicazione interculturale per la gestione del conflitto, nel suo nuovo libro Dalla Parola ai fatti. Manuale laico per lavorare nella Vigna del Signore (Edizioni Tracce).

L'autrice, dopo aver partecipato a Roma alla Fiera nazionale della piccola e media editoria "Più libri più liberi", è presente in questi giorni alla Rassegna internazionale dell'editoria, Worldbook, a Cattolica (Rn). «Il mio – afferma la giornalista – vuole essere un tentativo per far avvicinare alla bellezza della parola di Dio anche coloro che istintivamente sono portati ad associarla solo ad una serie di precetti ed obblighi». Lontano dagli aspetti dogmatici e dal linguaggio ecclesiastico, il testo si snoda in un parlare semplice ma sentito, per cogliere nell’amore il significato profondo dell’insegnamento del Maestro di Galilea.

Amare gli altri è il compito che il Signore affida ai suoi discepoli e a quanti vogliono lavorare nella sua Vigna. E a chi chiedesse «dov’è la Vigna del Signore?», l’autrice risponde: «la Vigna del Signore è rappresentata esattamente dal posto dove siamo ora. A cominciare da casa nostra». L’amore, dunque, elargito in ogni aspetto della vita quotidiana, è l’unico metro per misurare la propria fede e per trasformare la terra in regno di bene, come dice Cesarano: «L’amore produce amore: sentire e trasmettere questo sentimento non può che creare intorno alle persone un clima di reciproca accoglienza, comprensione, apertura, aiuto, fiducia e serenità. Se amo gli altri, gli altri finiscono per accorgersene, per “sentire” il mio amore. […] E siccome non esiste amore che non si traduca in opere, vale a dire in sollecitudine, soccorso, disponibilità verso gli altri, quella sollecitudine si moltiplicherà, trasmettendosi come un contagio».

In quest’ottica, sottolinea l’autrice, «nella Vigna del Signore c’è da fare per tutti: credenti, atei, agnostici e indecisi. Anche per chi non crede che Gesù Cristo sia Figlio di Dio, l’amore disinteressato verso tutti gli uomini è l’unico investimento redditizio per aprire l’umanità al dialogo, alla comprensione reciproca, all’accoglienza». L’autrice, contro il malcostume, l’ipocrisia e le nefandezze imperanti, esorta tutti, ma soprattutto Chiesa e sacerdoti, istituzioni e politici, ad andare controcorrente e a compiere con onestà e rettitudine il proprio dovere. Invita i sacerdoti ad annunciare la gioia e la resurrezione, più che parlare di dolore e di croce; invita i politici, citando il memorabile discorso di Giorgio La Pira, ad essere capi dell’unica e solidale famiglia umana.

Il testo, ricco di citazioni dall’Antico e dal Nuovo Testamento, cattura il lettore per la capacità di sviluppare tematiche attuali con la semplicità di chi, interrogando se stesso, sa scavare nel profondo e, cercando risposte, trova nel Vangelo tutta la verità.

Loreta Somma

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