Cuneo-Ventimiglia a rischio

Piemontesi, liguri e francesi si muovono per scongiurare la chiusura della storica linea ferroviaria
Linea Cuneo Ventimiglia

Non solo un’intera provincia, ma tre regioni, il Piemonte, la Liguria e la francese Paca Provence-Alpes-Côte d’Azur sono in subbuglio dopo l’annuncio da parte della Regione Piemonte della chiusura definitiva della Cuneo-Ventimiglia, la storica linea ferroviaria, che ha ormai più di cento anni, rimessa in funzione nel 1979 dopo lunghi lavori di rispristino dai gravi danni inferti dalla truppe naziste in ritirata. Sono 96 km di binari tra Cuneo e Ventimiglia, dalla montagna al mare, in un paesaggio che ha scorci di rara bellezza, con panorami mozzafiato e spettacolari opere d’arte dell’ingegneria civile.

La notizia della chiusura definitiva sta creando molta preoccupazione tra gli abitanti delle zone interessate dall’attraversamento  della linea e anche tra i turisti del mare. Congiunge infatti importanti località turistiche, parchi naturali, luoghi di culto e poli d’attrazione per manifestazioni, soprattutto all’estremità del percorso: Torino, Sanremo, Montecarlo e Costa Azzurra. La reazione è stata forte da tutta la politica e dalle associazione, ma anche dal mondo imprenditoriale. Sabato c’è stato un presidio a Ventimiglia, alla Camera e al Senato il Pd ha presentato interrogazioni a difesa del collegamento. Alcuni amministratori italiani e francesi, primo fra tutti il sindaco di Cuneo Federico Borgna, hanno chiesto l’intervento dei due Stati. 

In Regione tutti i consiglieri di minoranza, ma anche qualcuno della maggioranza, hanno presentato interrogazioni e ordini del giorno sulla questione, così come è successo in Provincia e al Comune a Cuneo. «Sulla linea ferroviaria Cuneo-Nizza si deve aprire un confronto immediato tra tutti gli attori coinvolti- ha dichiarato la presidente della Provincia Gianna Gancia -. Saremo a fianco dei cittadini e degli amministratori che giustamente vogliono scongiurarne la soppressione».

Non solo la politica si sta muovendo ma anche il mondo imprenditoriale. «Si tiene conto dell’economia del cuneese, delle conseguenze della politica dei tagli, del ritorno ad un passato caratterizzato da servizi carenti?- si chiede Ferruccio Dardanello, presidente della Camera di Commercio di Cuneo – Siamo in un dibattito non già basato sui numeri, ma fondato sul ruolo che la ferrovia verso la Riviera dei fiori e la Francia sta svolgendo dal 1979, a ricostruzione ultimata, dopo decenni di battaglie a suo favore».

Dalla Liguria gli amministratori, alcuni consiglieri regionali, i sindaci dei comuni interessati e delegati di varie associazioni sono pronti a “marciare” su Torino in difesa della linea. Intanto si sta tenendo il vertice a Cuneo tra amministratori piemontesi, liguri e francesi che dovrà decidere quali iniziative comuni intraprendere in una protesta ufficiale a Torino.

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