Condividere il dolore per un figlio malato

Quanto è importante non chiudersi nel proprio problema, confrontarsi con altre famiglie, far sentire, nelle istituzioni sanitarie, la voce dei genitori sulle tematiche relative ai piccoli pazienti

«Nostro figlio Mattia era nato con gravi problemi alle vie respiratorie, per cui i suoi primi sei mesi di vita li abbiamo passati in ospedale. Come esprimere l’angoscia provata durante le sue crisi o quando i medici non riuscivano a imbroccare la terapia adatta al suo caso?

Eppure, non abbiamo mai dubitato dell’amore del Padre: grazie anche al sostegno delle nostre famiglie e di tanti amici.

Superando la tentazione di chiuderci sul nostro problema, abbiamo potuto condividere le preoccupazioni con altri genitori di bambini ricoverati, confrontandoci con loro sul mistero del dolore e sulla fede. Ora Mattia sta molto meglio.

Ultimamente, da parte del dipartimento dell’ospedale ci è stato proposto di far parte di un gruppo che riflette su tematiche relative ai casi dei piccoli pazienti (è importante la voce dei genitori in scelte spesso difficili): invito che abbiamo accolto, anche se si tratta di rivivere in quello degli altri il dolore già sperimentato».
M. e S. – Lazio

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