Compostela e l’Europa è il titolo della rassegna di opere d’arte sul celebre santuario spagnolo, attualmente in Vaticano, ma destinata poi a passare tra le mura della chiesa galiziana. Una mostra del tutto speciale, questa. Punta infatti alla storia di Diego Gelmìrez, l’arcivescovo che, vissuto tra il 1070 e il 1140 riuscì ad ottenere dal papato addirittura un Anno Santo, un Giubileo organizzato intorno al santuario e quest’estate sarà celebrato da migliaia di pellegrini.

 

L’arcivescovo Gelmirez era un uomo colto ed un instancabile viaggiatore. Conosceva il mondo delle abbazie europee ed i fermenti culturali ed artistici che le animavano. Durante il suo episcopato infatti, Campus Stellae, nome originario della località dedicata a san Giacomo, si convertì da località periferica del Finis Terrae in un centro di riferimento nel panorama culturale dell’Europa romanica, elevando il pellegrinaggio a Santiago al livello di quelli che si svolgevano verso Roma e Gerusalemme e trasformando così la città dell’Apostolo in uno dei grandi centri di penitenza e di preghiera della cristianità.

 

Gelmìrez è l’artefice di questo tempo di splendore. Sotto la sua guida i cantieri fiorivano intono alla cattedrale. Furono realizzati i grandi portali del transetto, la Porta Francigena e Platerìas, furono eretti due palazzo vescovili, una scuola di grammatica, e furono scritte redazioni di carattere storico, religioso e letterario come il Codex Calixtinus e la Historia Compostellana. In pratica, questo vescovo è uno dei creatori dell’identità galiziana.

 

La rassegna perciò non poteva che essere concentrata sulla sua figura e la sua opera. Sfilano così capitelli con figure umane, di netto taglio romanico; rilevi con figure allegoriche e altaroli portatili; manoscritti miniati ed istoriati – splendidi di colori delicati – della Historia Compostellana. Il tutto per farci entrare nel lontano secolo romanico e metterci in contatto con un uomo dalle intuizioni geniali e dal coraggio altrettanto geniale.