Cinquant’anni di lotta alla lebbra

Più di una persona al minuto ogni giorno scopre di avere la lebbra. Dieci milioni di persone hanno la vita segnata da questa malattia. Per loro, il prossimo gennaio, si celebrerà la campagna internazionale contro la lebbra che culminerà il 26 gennaio 2003. In centinaia di piazze italiane, i volontari Aifo (Associazione italiana amici di Raoul Follereau) offriranno il miele della solidarietà (del circuito del commercio equo e solidale). Le donazioni raccolte saranno destinate quest’anno ai malati di lebbra dell’India, il paese che conta la maggior percentuale dei malati presenti al mondo. Dal 20 al 31 gennaio si terranno convegni, mostre e iniziative di solidarietà promosse dai volontari Aifo in tutta Italia. Ad animarle ci saranno testimoni sul campo provenienti da Africa, Asia e America Latina. È da segnalare la presenza della Compagnia di danza dell’Accademia Shree Ramana Maharishi. La grazia e la perfetta sincronia con cui giovani non vedenti danzano, danzano, offre uno spettacolo di estrema suggestione. La lebbra si può vincere, con soli 130 euro è possibile finanziare un ciclo completo di cura. Per informazione numero verde Aifo 800 55 03 03. Natale di fame Ha suscitato una forte emozione la notizia della morte in Argentina per denutrizione di ben 13 bambini nel giro di poche settimane. Ma altri 800 sono ricoverati nell’ospedale di Tucumán per curare gravi forme di carenza alimentare. Ci si domanda, con dolore misto a sgomento: “Come è possibile che in un paese noto come il maggior produttore di carne, i bambini muoiano per mancanza di latte?”. E quel che è più grave, la grande piaga della denutrizione – circa 840 milioni di persone di cui 799 nei paesi in via di sviluppo – non è diminuita negli ultimi dieci anni. Sono dati contenuti nel rapporto annuale della Fao, dove viene evidenziato che da dieci anni sono 6 milioni i bambini che ogni anno muoiono per denutrizione. Andando di questo passo, nota il direttore generale della Fao Jacques Douf, “ben difficilmente raggiungeremo l’obiettivo che ci siamo posti al Vertice mondiale del 1996: dimezzare il numero degli affamati entro il 2015.

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