Campania, i sindaci stentano a partire

Le tante vittorie ottenute sul filo di lana non aiutano le nuove amministrazioni a decollare. Il caso di Torre del Greco
gennaro malinconico sindaco di torre del greco

In Campania, anche dopo le elezioni amministrative, continua il clima di forte litigiosità che ha caratterizzato la campagna elettorale. Tra i 16 comuni con più di 15 mila abitanti che, nello scorso mese di maggio, hanno rinnovato le amministrazioni comunali, sono pochi quelli nei quali gli assessori sono già al lavoro.
 
Nella maggior parte dei casi, infatti, solo di recente è stato raggiunto un accordo che ha permesso la nascita di una giunta stabile, in grado di governare per cinque anni. In molte città, le polemiche nate prima del 6 e 7 maggio sono continuate e ne sono nate altre, alimentate dai risultati, spesso sul filo di lana.
 
Emblematico il caso di Torre del Greco, popoloso comune in provincia di Napoli, la cui economia si basa sul mare, sia per la marineria, sia per la lavorazione del corallo, che lo ha reso famoso in tutto il mondo. La crisi di questi settori ha portato con sé numerosi problemi, come il fallimento della società Deiulemar Shipping Spa, che ha raggiunto anche gli onori delle cronaca. Il nuovo sindaco, Gennaro Malinconico (nella foto), vincitore a sorpresa contro il favorito Ciro Borriello, già sindaco dal 2007, non può ancora dirsi sicuro della sua poltrona, a causa di un ricorso per presunte irregolarità nella raccolta delle firme a sostegno della sua candidatura.
 
Solo l’11 ottobre il Tar della Campania discuterà questo ricorso; fino ad allora nessuna certezza per la città dei “corallini”. Intanto, lo stesso Malinconico ha ricevuto grandi critiche per l’autorizzazione concessa alla Società Autostrade Meridionali per l’abbattimento del ponte di via Curtoli, in relazione alla costruzione della terza corsia della Napoli-Salerno. Questa soluzione, avversata da Borriello durante la sua amministrazione, viene oggi scelta dal suo antagonista. La pericolosità del nuovo tratto stradale era già stata denunciata da vari organismi. Anche molti abitanti criticano la scelta fatta, ma quello che appare all’esterno è che questo ponte sia soprattutto lo strumento per tenere viva la polemica.
 
Un po’ più a nord, a Pozzuoli, intanto, la discussa discarica del Castagnaro, dove l’opposizione chiede al sindaco Vincenzo Figliolia, di svolgere il primo consiglio comunale, potrebbe diventare strumento di unità tra le varie parti politiche, sempre che tutte le forze in campo siano compatte nell’esprimere il proprio dissenso a questa soluzione e riescano a trovare, assieme anche alle parrocchie e alle associazioni di cittadini, delle iniziative comuni di lotta in questa direzione.
 

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