Buon compleanno, Italia!

Un po’ per gioco, un po’ per passione, ma con tanta speranza, facciamo gli auguri di per i 150 anni dall’Unità alla nostra sempre amata Italia.
Italia

Auguri Italia! Il 2011 celebrerà un grande momento: il tuo compleanno! Una bella età, 150 anni, portati abbastanza bene, nonostante tutto. Certo qualche ruga dobbiamo riscontrala, ma è segno di vita vissuta. La tua età è sicuramente veneranda per i numeri, ma forse non troppo di fronte allo scenario della Storia. Qualcuno, impenitente, oserà dire che l’adolescenza è la tua condizione permanente perché, tra capricci e ritrosie, fatichi a crescere e diventare Stato adulto. Malelingue….

 

Sicuramente l’aspetto è un po’ da curare. Ad esempio il tuo vestito, multicolore, frutto di Alta sartoria, che ha riunito a fatica, con tanto sudore e qualche goccia di sangue, Stati e Staterelli, dinastie regali di ogni dove, ha qualche lacerazione. È diventato troppo stretto al Nord e un po’ troppo slabbrato al Sud, il giro vita del centro tiene ancora, ma qualche rifilatura non guasta.

 

Oltremodo occorrerebbe un po’ di manutenzione all’impianto idraulico della tua casa: quando piove intorno a te, ci sono molte perdite, in tutti i sensi, e sarebbe utile una sana politica ambientale, magari non accatastando nell’armadio edilizio case su case che spesso non usi nemmeno, giusto per specchiarti sulle tue capacità costruttive… E anche quando tremi, e capita spesso, fatichi a stare in piedi perché a volte hai risparmiato sui materiali e qualche crepa ai tuoi intonaci ti tocca riparare con lenta fatica, dal Friuli alla Sicilia, passando per Abruzzo e Campania, senza scordarsi l’Umbria.

 

Ricordi quanti viaggi hai fatto in questi anni con bastimenti, treni di terza classe e sempre con le valigie legate con lo spago? Spesso tanti amici e compagni non sono tornati, altri sono rimasti altrove con fortuna, molta fortuna, o con sfortuna, molta sfortuna. Ora i viaggi si sono invertiti e sono tanti i visitatori a casa tua, tanto da farti sbuffare o, peggio, farti sbattere i pugni sul tavolo. Certo Aggiungi un posto a tavola, uno spettacolo che ti è piaciuto e ti ha fatto divertire (ti ricordi Dorelli?) non è sempre facile e felice, ma rivedendo un po’ le regole e ricordandoti le tue valigie di cartone e le non facili accoglienze in tante case europee o americane, forse potresti avere più tolleranza e dialogare con i viaggiatori ospiti, facendo capire le tue bellezze e capendo un po’ tu le loro..

 

Ma diciamo anche cose belle. Da sempre tutti fanno i complimenti per le tue perle preziose: le città, i paesi, i borghi. Nessuno, sono certo, può superarti per questo tuo scrigno di perle colorate. Qualcuno dirà: i gioielli sono altri, questa è un’Italia minore. Non stare a sentirli. Sarà pure minore, ma è la parte più bella, sconosciuta e nascosta, che rappresenta al meglio il dipanarsi della storia millenaria che ha lasciato i suoi segni indelebili soprattutto in questi luoghi rimasti quasi intatti dallo sviluppo e da una certa modernità. Certo, come mi ha detto un amico da poco conosciuto, non vale avere solo tante perle, è necessario il filo per unirle e poterle mostrare con orgoglio al collo. Posso suggerirti un particolare filo che ho sperimentato: provalo, non costa nulla, anzi costa caro, si chiama fraternità e ti assicuro tiene insieme le città, i borghi, le comunità in maniera forte e decisa. Ha un solo piccolo “difetto” è poco visibile e sembra non esserci, ma poi una volta al collo vedrai che le perle si vedono!

 

Mi hanno detto che ti stanno preparando un regalo per questo anniversario, si chiama Federalismo, una cosa antica e nuova che hanno già sperimentato da secoli i tuoi cugini svizzeri, americani, brasiliani, tedeschi e tanti altri. Per te è nuovo. Mi auguro, con tutto il cuore, che gli artigiani che la stanno confezionando – li chiamano parlamentari – usino l’antica e splendida arte del mosaico che tu hai ben sperimentato coi tuoi antenati, in quel di Ravenna, Aquileia, Napoli e Pompei, piazza Armerina, ecc. L’arte è quella di unire le tessere che sono tutte, tutte diverse tra loro, per colore, misura e taglio, e comporle in unità per poi farne un’opera d’arte. Questo Federalismo così combinato sarebbe utilissimo per rimodellare qualche ruga istituzionale e riacquisteresti nuova bellezza.

 

Mi hanno detto che spesso hai un raffreddore che non ti fa sentire quell’antico e speciale tuo odore di terra, di erba tagliata, di grano in fiore e mietuto, di arance e pomodori e dei mille fiori e frutti per cui sei famosa nel mondo. Così pure l’odore e il sapore delle tante pecore, galline, conigli, cavalli e le centinaia di mucche diverse tra loro. Ma ricordati che anche se sei tra le otto potenze mondiali, nonostante qualche “protesi” per reggere la corsa degli altri sette, non smettere di provare l’emozione per la terra e le sue fatiche, insegnandole ai giovani che so che ci stanno coraggiosamente riprovando.

 

Cara Italia, quante battaglie, quanti eroi, quanti monumenti, quanta musica, quanti libri, quanti navigatori, e non solo quelli dell’American Cup! Ma tu mi sei sempre piaciuta perché, in fin dei conti, nonostante fai i capricci per dimostrare che sei un’altra, che un po’ te la tiri – come si usa dire – sai cosa vuol dire cuore, gratuità, azioni volontarie, cosa vuol dire guardarsi in faccia quando si piange e si ride, quando occorre rimboccarsi le maniche. Ora come succede nelle famiglie di tutto il mondo spesso si bisticcia, spesso si bussa da porta a porta per dirsene quattro e si ritorna all’anno zero! C’è chi sta con il fratello maggiore (ultimamente ha il vezzo di farsi chiamare maggioranza) e chi sta con il minore (che per protesta si chiama opposizione), c’è chi vuole stare al centro, chi esce fuori dalla stanza e fa l’extra. Ma alla fine, vedrai che in nome del cugino Bene Comune, si tornerà a guardarsi in faccia. Spero che ciò possa avvenire per il tuo compleanno, anche se, per essere onesto fino in fondo, forse ci vorrà un po’ di tempo in più.

 

Sempre quel mio amico, conosciuto da poco in un libro, mi diceva che il tuo Nord ha il compito di dare il “come” a te, Italia, perché è maggiormente organizzato, sa il fatto suo, lavora con diligenza, mette qualche spicciolo da parte. E il tuo Sud da il “perché” a te Italia, perché ha conosciuto il sacrificio, una certa sofferenza, una aridità di tempi e di spazi, con qualche brigantello, sempre più birichino, che lo ha tenuto legato e lo lega, anche se poteva sembrare uno scherzo, ma non lo è, purtroppo.

 

E suona il perché, giacché sa giocare con il poco e ridere con il niente, creativo quanto basta e generoso con tutti. Ora se il tuo Nord e il tuo Sud, con la complicità del tuo Centro, che ti confermo, per lusingarti, che è bellissimo per natura, operosità e arte, giocassero con il gioco del cosiddetto fattore R, hai capito bene, Reciprocità, che torta gigante ci sarebbe per i tuoi 150 anni!

 

Già vedo qualche lacrimuccia. Ma risparmiatela, occorre ancora lavorare sodo!

Intanto leggiamo le regole del gioco, impegniamoci grandi e piccoli, e così, con tutto il cuore, ti auguriamo Buon Anno e Buon Compleanno Italia!

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons