Brescia al centro dei traffici delle eco-mafie

L'allarme all'inaugurazione dell'anno giudiziario viene lanciato dal presidente della Corte d'appello, preoccupato dei reati di corruzione, concussione e frode, ma soprattutto per il il traffico illecito di rifiuti che incide sulla salute di tutti i cittadini

«Tutta la Lombardia, non lo possiamo negare, è ormai in mano a tutti i gruppi mafiosi. E i reati che vengono percepiti meno dalla cittadinanza, ma che sono sintomatici di un malessere del vivere civile, sono quelli che vengono governati proprio dalla criminalità organizzata». Chi parla è il presidente della Corte d'appello di Brescia, Graziana Campanato, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.

La mafia agisce con «reati che riguardano la corruzione, la concussione, la frode comunitaria, i processi informatici. Sono reati che, francamente, mi danno preoccupazione. Per citarne uno, voglio sottolineare il commercio illegale di rifiuti. In questo territorio – ha detto Campanato – risulta che il sottofondo delle nostre strade è formato con rifiuti che sono altamente tossici. Non sono reati che vanno a colpire solo determinati settori, incidono sulla nostra salute, sulla nostra vita, sono tanto e più gravi di quelli contro il patrimonio». Gli fa eco il procuratore generale della Corte d’appello di Brescia Papalia «Nel nostro distretto giudiziario il mercato finanziario è molto appetito dai boss. Abbiamo le prove di numeroso infiltrazioni» Secondo Papalia è urgente istituire un ufficio dell’Antimafia».

All’inaugurazione dell’anno giudiziario a Brescia viene lanciato a tutto campo, l’allarme mafie, fenomeno, ormai dilagante, soprattutto con le infiltrazioni nelle pubbliche amministrazioni. La situazione è ad altissimo rischio secondo Papalia «Dobbiamo prevenire cercando di intercettare i reati civetta. Sono quelli meno gravi, ma che coinvolgono molto spesso pubblici uffici e apparati finanziari. È fondamentale acquisire il più possibile notizie di reato. E in questo ho avuto un canale privilegiato con le prefetture, in modo particolare con quella di Mantova. Questa è la strada, per rintracciare le orme più pericolose che la mafia lascia al suo passaggio. Il mercato finanziario della Lombardia orientale è molto appetito e crea un’attrattiva particolare a tutti i livelli. Ne abbiamo la certezza. La criminalità organizzata ha scelto questa parte d’Italia per riciclare il denaro. E’ importante dunque tenere in considerazione tutte le operazioni sospette».

Purtroppo la Dia è soltanto a Milano e non basta, secondo il procuratore, che ha chiesto che venisse aperto un ufficio anche a Brescia perché le infiltrazioni mafiose sono numerosissime: diciannove in un solo anno nell’intero distretto. Ma al momento il progetto è congelato. Parlando della piaga delle piaghe, i delitti contro il patrimonio, il procuratore ammette che il loro numero sia spropositato, ma nel 2012 rispetto al 2011 ci sarebbe stata una lieve flessione. Molto più da temere, ha osservato ancora una volta Papalia, le ramificazioni e i tentacoli della mafia che sta cercando di monopolizzare il mercato economico e finanziario a tutti i livelli.

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