Assolo contro la ‘ndrangheta

Prima nazionale al Teatro dell’Orologio di Roma, l'opera di Bernard racconta del rapporto tra malavita e poteri forti, nobilitando le figure dei cronisti di provincia che vivono sotto scorta
Protagonista di Assolo

Un ricco parterre di attori noti nell’attuale panorama televisivo, proveniente da produzioni di fiction, martedì 6 marzo 2012 ha tenuto a battesimo la prima nazionale di Assolo contro l’ndrangheta, spettacolo che s’interroga sul rapporto tra malavita e poteri forti, nobilitando le figure di cronisti di provincia che, con coraggio, denunciano questo fenomeno, finendo sotto scorta. Infatti, in tutto il territorio nazionale sono oltre 300 i giornalisti vittime di minacce e intimidazioni. Enrico Bernard, autore dell’opera, che nel passato si è occupato d’inchieste su mafia, massoneria e traffico d’armi, sostiene la necessità di realizzare questa pièce, non esistendo fino ad ora testi contro la 'ndrangheta.
 
La vicenda che l’ha convinto maggiormente a scrivere il pezzo è stata la minaccia al collega Giovanni Tizian, calabrese di origini venete che vive e lavora a Modena e che a sette anni ha perso il padre in un agguato. Il giovane trentenne, dal dicembre scorso vive sotto protezione dopo aver pubblicato il libro Gotica, che racconta di come le mafie, indossata la nuova veste imprenditoriale, si sono instaurate nelle regioni del Nord del Paese. L’Italia settentrionale è descritta come un luogo in cui usura, riciclaggio, violenza, voto di scambio, subappalti, finanza, imprenditori vittime delle mafie, imprenditori collusi e politici corrotti costituiscono i tasselli di un quadro complesso in cui il limite tra legale e illegale è estremamente labile.
 
Da questo spunto parte la vicenda narrata da Bernard, che si evolve in una progressiva disgregazione familiare dove uno degli attori principali è la paura.
Interessante è l’impianto registico di Virginia Barrett, pronipote della famosa poetessa inglese protagonista del nostro risorgimento, che confeziona uno spettacolo fatto di contaminazioni video.
I quadri scenici digitali appaiono come dei pensieri onirici con cui interagisce il bravo Alex Pascoli, con la partecipazione di altri volti del piccolo e grande schermo come Franco Barbero, Marco Pelle e Maurizio Sinibaldi.
Intensa è la prova attoriale dell’interprete femminile, Melania Fiore, che vedremo anche il 14 ed il 18 marzo presso il Teatro Le Stanze Segrete sempre con uno spettacolo sulle mafie.
 
Tra le righe viene lanciato un messaggio ai giovani: durante questo periodo di crisi non bisogna farsi contagiare da lobbisti, caste e raccomandazioni, ma anzi combatterli con tutte le forze.
In questo senso ritorna prepotentemente il ricordo a Pasolini a novant’anni dalla nascita.
Infatti, la stessa regista afferma che l’intellettuale friulano, principe della denuncia sociale, era un giornalista universale per eccellenza.
In occasione della prima nazionale il pubblico ha potuto assistere anche a un prologo offerto da Manolo Belfiore con le musiche di Gianni Belfiore, autore di alcune canzoni di Julio Iglesias. Lo spettacolo sarà in scena alla Sala Grande del Teatro dell’Orologio fino a domenica 11 marzo.

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