Annunciazione. Dall’anno zero al 2011

Per la festa di oggi proponiamo un brano di S.Bernardo che offre non pochi spunti all’attualità. Guerra in Nordafrica, immigrazione, tsunami giapponese attendono da ciascuno un annuncio di speranza concreto
Una donna con un bambino

Da san Bernardo 

 

«Hai udito, Vergine, che concepirai e partorirai un figlio; hai udito che questo avverrà non per opera di un uomo, ma per opera dello Spirito Santo. L’angelo aspetta la risposta: deve fare ritorno a Dio che l’ha inviato. Aspettiamo , o Signora, una parola di compassione anche noi, noi oppressi miseramente da una sentenza di condanna (…).

Tutto il mondo è in attesa, prostrato alle tue ginocchia: dalla tua bocca dipende la consolazione dei miseri, la redenzione dei prigionieri, la liberazione dei condannati, la salvezza di tutto il genere umano.

O Vergine, da’ presto la risposta (…). Perché tardi, perché temi? Credi all’opera del Signore, da’ il tuo assenso ad essa, accoglila (…).

Ecco che colui al quale è volto il desiderio di tutte le genti, batte fuori alla porta. Non sia che mentre tu sei titubante, egli passi oltre e tu debba, dolente, ricominciare a cercare colui che ami. Levati su, corri, apri! Levati con la fede, corri con la devozione, apri con il tuo assenso. «Eccomi, – dice -, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».

 

Annunciazione anno 2011

 

Rispondi, Luca, Giorgio, Magda, Fabio, Gisella, Gianpiero, Lucia, Oscar…

L’immigrato fuggitivo alla tua porta.

Il giapponese oppresso dalla paura della contaminazione atomica.

Il libico schiacciato fra due morse.

Aspettano che ti accorga di loro.

L’africano morso dalla fame e consumato dall’AIDS.

Il giovane bruciato dalla droga.

La ragazza straniera che vende il suo corpo alle nostre voglie.

Sono in attesa del contatto della tua mano amica.

L’anziano solo e triste.

L’uomo col cuore vuoto.

L’orfano dei genitori divisi.

Guardano a te.

Apri gli occhi, apri l’udito, apri il cuore, apri la bocca. Accogli Colui che viene ancora oggi. Che non ti passi accanto invano.

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