Anna Hazare interrompe il digiuno

Il Parlamento ha ceduto alle richieste del leader di ispirazione gandhiana. Una presa di coscienza da parte delle istituzioni e un Paese in festa
anna hazare

In effetti, la cosa ha un sapore storico. Probabilmente era dai tempi di Gandhi che il digiuno di un leader non provocava un moto popolare tale da indurre il Parlamento ad una decisione politica, che non era stato in grado di prendere per mesi, recentemente, e per anni, su tempi più lunghi.

 

Anna Hazare, il noto pacifista indiano di ispirazione gandhiana, con uno sciopero della fame durato 12 giorni ha provocato una presa di coscienza che ha pochi precedenti da parte del Lok Sabha e del Rajya Sabha, la Camera ed il Senato, della Repubblica indiana. Le Camere hanno deciso all’unanimità di introdurre nel disegno di legge contro la corruzione le proposte del pacifista, che voleva fare del Lokpal Bill un vero Jan Lokpal Bill, una legge popolare anticorruzione.

 

La decisione di iniziare un digiuno da parte del leader popolare ha mobilitato tutto il Paese con centinaia di manifestazioni a suo favore e comunicati ufficiali da parte di istituzioni religiose, culturali e sociali. Deputati e senatori si sono trovati costretti ad affrettare una decisione determinata da un uomo capace di sollevare una nazione in un movimento che non aveva avuto precedenti se non nel Mahatma. La decisione è stata quindi unanime, con l’approvazione delle tre richieste di Hazare.

Esse prevedono che tutto il personale in servizio nel governo centrale e nei suoi uffici, a tutti i livelli, possa essere perseguibile a termine di legge per corruzione. Ogni Stato della federazione indiana, inoltre, dovrà avere una sua commissione anticorruzione (lokayukta). Infine, un’apposita tabella determinerà i tempi previsti per il compimento di operazioni nei vari uffici a servizio dei cittadini da parte del personale del governo, pena sanzioni nei confronti di impiegati, funzionari ed amministratori.

 

È stato lo stesso primo ministro Manmohan Singh a comunicare con una lettera personale ad Hazare l’avvenuta approvazione delle sue richieste. Il leader pacifista ha quindi annunciato che avrebbe il digiuno domenica 28 agosto alle ore 10 della mattina. La notizia è stata accolta da manifestazioni di entusiasmo popolare, che hanno unito diversi strati della società e coinvolto molti studenti e giovani.

 

Si tratta di una nuova prova di capacità democratica da parte della più grande democrazia del mondo e del potere che il digiuno, soprattutto se vissuto da un leader riconosciuto per la sua integrità morale ed umana, può avere anche sui macchinosi sistemi politici e burocratici. Una prova di maturità politica e sociale da cui molti Paesi, che si ritengono democratici, hanno molto da imparare.

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