Animali in spiaggia

In tanti vorrebbero trascorrere le proprie ore di relax al mare al fianco dei propri beniamini, ma come fare per non incorrere in sanzioni? Quali le leggi da rispettare?
Cani in spiaggia

Da tempo ormai i nostri amici a quattro zampe ci seguono ovunque: nei supermercati, al ristorante, in pizzeria. In alcuni casi è consentito l’ingresso dell’animale nell’esercizio, in altri ci si è organizzati in maniera diversa, rispettando le esigenze di tutti: padroni, animali e cittadini.

 

Alcuni locali ed esercizi pubblici, infatti, hanno predisposto aree dedicate ai nostri amici a quattro zampe, spazi dove lasciarli in tranquillità mentre si fa la spesa o si prende un caffè. Esistono anche parchi e spazi verdi attrezzati che offrono accoglienza ai nostri beniamini e spazi simili si trovano persino in alcune spiagge, dove troviamo aree recintate che accolgono gli animali mentre il padrone fa il bagno o prende il sole. Ma se volessimo condurre il nostro amico in spiaggia e tenerlo proprio accanto a noi, come fare per non incorrere in sanzioni? Quali le leggi da rispettare?

 

In effetti, ad oggi, non esiste ancora una legge nazionale che regolarizza l’accesso degli animali sulle spiagge. Esistono solo ordinanze regionali che danno diritto alle amministrazioni comunali e alle capitanerie di porto di regolare in autonomia i luoghi accessibili agli animali e le condizioni da rispettare per il libero accesso ai demani marittimi. L’ordinanza emessa deve riportare: i motivi del divieto, l’estensione oraria del divieto, la firma del sindaco, di un assessore delegato o del comandante dei vigili urbani. Tale ordinanza, inoltre deve essere pubblicata sugli albi pretori dei singoli comuni.

 

La mancata ottemperanza di uno solo dei suddetti punti rende non valida l’ordinanza stessa. Bisogna fare attenzione anche ai cartelli che espongono tale divieto. Sul retro di questi deve essere riportato il numero dell’ordinanza comunale di riferimento e la data di scadenza, altrimenti benché l’ordinanza sia firmata il divieto ha valore nullo. La conoscenza di tali particolari ci permette di discernere tra un divieto regolare e uno non legale e quindi impugnabile e contestabile.

 

Al di là delle suddette ordinanze non esiste altra normativa circa la possibilità di condurre in spiaggia gli animali, tuttavia proprio in questi ultimi anni, a testimonianza del fatto che anche a livello istituzionale sta aumentando l’esigenza di tutelare gli animali,  i Tar di diverse regioni (Lazio e Calabria per esempio) si sono espressi richiedendo che i divieti di balneazione per i nostri amici con la coda non siano tanto delle proibizioni assolute di accesso alle spiagge, che costituiscono un limite alla libertà personale talvolta troppo costrittivo sia per gli animali sia per i padroni, ma che piuttosto individuino tratti di spiaggia libera dove consentire la libera conduzione degli animali con precise disposizioni che garantiscano decoro, igiene e pulizia dei luoghi in questione. Inoltre la descrizione delle motivazioni del divieto con una precisa giustificazione delle misure adottate potrebbe consentire di verificare il rispetto del “principio di proporzionalità” e cioè il rispetto di una scelta che sappia coniugare il minor sacrificio per il cittadino e allo stesso tempo l’attenzione agli interessi in gioco. Vanno, quindi, evitati sacrifici inutili e divieti irragionevoli, illogici o sproporzionati.

 

In Toscana, invece, una legge regionale conferma il libero accesso a spiagge pubbliche per gli animali e lascia la libertà al responsabile dell’esercizio pubblico di adottare misure limitative previa comunicazione al sindaco. In Emilia Romagna, al contrario, gli animali non hanno libero accesso alle aree demaniali, ma i concessionari di tali spazi possono fare richiesta con Scia per individuare zone che accettano gli animali.

 

In mancanza di un chiaro divieto comunale o della capitaneria di porto locale, anche per le spiagge vige la regola generale del guinzaglio e museruola valida per i luoghi pubblici. Tutt’altra storia sono i divieti per le spiagge date in concessione. Queste sono interdette agli animali quando vi è una specifica richiesta del gestore e presa d’atto dell’amministrazione.

 

A cura della dott.ssa Letizia D'Avino, Centro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli.

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