Al via il Napoli Teatro Festival Italia 2014

Da venerdì ha inizio la settima edizione della manifestazione di danza e teatro in alcuni luoghi suggestivi della città partenopea
un balletto

Al via, venerdì 6 giugno, la settima edizione del Napoli Teatro Festival Italia (fino al 22). La manifestazione, firmata per il quarto anno consecutivo dal direttore artistico Luca De Fusco, presenterà trenta spettacoli (in grandissima parte prime assolute e prime italiane) con un focus dedicato a Cechov e uno a testi ispirati all’infanzia. Ma anche un omaggio a Eduardo De Filippo a trent’anni dalla morte, tanti giovani registi napoletani, nuova drammaturgia e letteratura.  S’inaugura con uno spettacolo di danza, Reshimo della compagnia israeliana Vertigo Dance Company che presenteràancheMana, una delle loro coreografie storiche. La grande danza sarà presente ancora con Addio alla fine di Emio Greco, da pochi mesi nominato direttore del Balletto nazionale di Marsiglia, la storica compagnia di Roland Petit.

Cantieri teatrali

Anche quest’anno, il Festival ha scelto di essere un cantiere teatrale internazionale. Ben 3 spettacoli, infatti, nascono da audizioni tenutesi in città e da residenze artistiche: Finale di partita di Samuel Beckett, regia di Lluis Pasqual, con protagonista Lello Arena; il Sindaco del rione Sanità di Eduardo De Filippo con Eros Pagni, regia di Marco Sciaccaluga, e il Giardino dei ciliegi di Cechov, dal sapore mediterraneo, firmato da Luca De Fusco. 

Focus Cechov

Il Focus dedicato a Cechov oltre al Giardino dei ciliegi, prevede uno Zio Vanja con la regia di Andrei Konchalovsky, uno Zio Vanja (titolo Un Vania) firmato dal regista argentino Marcelo Savignone, uno Zio Vanja firmato dal regista lettone Rimas Tuminas, molto poco tradizionale, basato sullo sport, sull’acrobatica, sulla clownerie grottesca, pluripremiato come il più interessante evento russo dell’anno. Dedicati a Cechov ci sono anche Tre sorelle, firmato ancora da Konchalovsky, e Un gabbiano firmato da Gianluca Merolli, giovane artista che lavora tra cinema, teatro e musica.

Focus ispirato al mondo dell’infanzia

Il Focus si apre con Lebensraum di Jakop Ahlbom, dedicato al cinema muto di Buster Keaton, protagonista una bambola. Segue Pinocchio, del regista spagnolo Gustavo Tambascio, uno spettacolo che unisce la magia del circo con l’originalità del musical, e poi Die Geschichte von Kaspar Hauser con la regia di Alvis Hermanis, che racconta la storia di Kaspar Hauser un principe ereditario o un imbroglione che comparve a Norimberga nel 1828 e raccontò di essere stato segregato per 17 anni. Il Focus prosegue con Making babies ispirato al libro della scrittrice irlandese Anne Enright, e chiude con Arrevuoto 2014 nono movimento Donogoo.

Ospitalità Nazionali

Roberto Andò torna con Good People dello scrittore di teatro contemporaneo, David Lindsay-Abaire, vincitore nel 2007 del Premio Pulitzer. Una storia moderna ambientata a Boston che mette a confronto “chi ha” e “chi non ha”. Protagonista Michela Cescon. Paolo Valerio metterà in scena il testo letterario Le ho mai raccontato del vento del nord di Daniel Glattauer. Protagonista Chiara Caselli. Lo spettacolo racconta una storia d’amore moderna nata da una mail inviata per errore.  Per la prima volta al Festival Riccardo Caporossi (della storica coppia Remondi-Caporossi) che porterà Mura spettacolo ispirato al mito della caverna di Platone; Peggy Guggenheim – Donna allo specchio, testo di Lanie Robertson, firmato da Alessandro Maggi, con protagonista Fiorella Rubino; Vietato ballare/Interdit de danser della giovane regista napoletana Alessia Siniscalchi; Arturo Cirillo con Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi, di cui è anche protagonista, e Francesco Saponaro con Dolore sotto chiave, dedicato ad Eduardo De Filippo con la giovane compagnia siciliana Carullo-Minasi e Luciano Saltarelli. Infine Enzo Moscato con Istruzioni per minuta servitù, e Maurizio Scaparro con un riallestimento di Amerika di Kafka. In luoghi non teatrali altri due spettacoli: Per oggi non si cade, testo di Manlio Santanelli, regia di Fabio Cocifoglia, spettacolo site-specific, e Mettersi nei panni degli altri/vestire gli ignudi scrittura scenica collettiva realizzata da Davide Iodice insieme agli ospiti del Dormitorio pubblico di Napoli. A completare il programma uno spettacolo firmato da Giuseppe Sollazzo Il giorno in cui ci siamo incontrati e non ci siamo riconosciuti. Spettacolo senza parole che vede in scena trenta attori di varie nazionalità.

Informazioni su: http://www.napoliteatrofestival.it/

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