Adotta un pianista

Avete mai pensato di ospitare nel salotto di casa vostra un concerto di musica classica, aperto ai vicini e anche a perfetti sconosciuti? È quello che succederà a Torino il 28 e 29 gennaio

Nel quartiere di San Salvario, saranno allestiti 10 concerti in 10 location diverse, tutti dedicati alla musica e all’opera di Wolfang Amadeus Mozart.

L’esperienza ha avuto inizio nel 2015, sempre nel quartiere multietnico di San Salvario, dove convivono quattro religioni con i loro templi: le chiese cattoliche, il tempio valdese, la sinagoga, le sale di preghiera musulmane. Qui, in occasione della settima maratona musicale “Mozart Nacht Und Tag”, l’Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario onlus rivolse un appello ai cittadini residenti nel quartiere e proprietari di pianoforte: dare la propria disponibilità ad accogliere in casa un piccolo concerto classico, trasformando momentaneamente lo spazio dell’abitazione privata in luogo aperto al pubblico.

Racconta Ernesto, “oste” di concerti dal 2015: «Poter ospitare concerti mi è sembrata subito una bella cosa. È uno spreco avere un pianoforte in casa e usarlo poco. Mi piaceva anche l’idea di aprire la porta del mio appartamento, farvi entrare la gente. Aprire, in questi tempi in cui sembra costare fatica anche solo salutarsi nell’androne del palazzo!»

Il sogno sottinteso del progetto era quello di riuscire ad avvicinare alla musica classica nuove fette di pubblico, uscendo dalle sale da concerto tradizionali, coinvolgendo attivamente i residenti nell’organizzazione dell’evento musicale e generando meccanismi di accoglienza e scambio.

«Siamo partiti così, provando e vedendo che era piacevole» racconta ancora Ernesto «tutto all’insegna della gratuità! Quest’anno, abbiamo dato la disponibilità per 35 persone. Ma non staranno tutte sedute su una sedia, avremo persone per terra e anche sulla porta di casa!»

L’ingresso ai concerti è libero, ci si può prenotare fino ad esaurimento posti e, per tutelare la privacy delle famiglie ospitanti, il luogo del concerto viene rivelato solo all’ultimo momento.

«L’altra cosa bella è che i pianisti coinvolti sono tutti giovani. L’anno scorso da noi ce n’era uno di nazionalità polacca, appena ventiduenne. Era davvero bravo! Per loro è anche un modo per farsi conoscere fuori dai circuiti tradizionali, e in un contesto non giudicante!» racconta ancora Ernesto.

Anna, una delle pianiste coinvolte, apprezza l’aspetto relazionale dell’iniziativa: «I concerti di “Adotta un pianista” avvengono in uno spazio piccolo che permette anche lo scambio di opinioni, si può chiedere cosa è piaciuto di più e cosa di meno, si possono testare nuovi programmi, si può spiegare qualcosa del pezzo che si è suonato, è molto gratificante!»

Altra caratteristica fondamentale dell’esperienza è l’orario: i concerti si svolgono tutti in orari non convenzionali, per consentire la partecipazione al pubblico che normalmente non esce la sera: famiglie con bambini, anziani disabili, etc. Alla fine, il pubblico viene invitato a lasciare un’offerta libera a favore di un ente locale di formazione musicale di base.

Quest’anno, grazie al successo delle passate edizioni e alla collaborazione tra Glocal Sounds e Associazione Baretti, “Adotta un pianista” estenderà il suo progetto anche ad alcuni quartieri periferici di Torino, con un calendario di 10 house concert con allievi e docenti dei Conservatori di Musica del Piemonte per 5 week end. Per verificare le date, basta visitare la loro pagina su Facebook: www.facebook.com/adottaunpianista

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